“Per noi non siete un peso o un costo, ma un dono prezioso; quello che siamo lo dobbiamo a voi, al vostro lavoro e alla vostra tenacia”. Lo ha scritto il vescovo di Alba, mons. Marco Brunetti, in una lettera inviata agli anziani della diocesi.
Ricordando i tanti incontri avuti in questi anni nelle Residenze per anziani del territorio, il vescovo rivela che ogni volta “nutrivo dentro di me un sentimento di riconoscenza e di gratitudine, per tutto quello che rappresentate, per la nostra Chiesa e società”. “Per me – prosegue mons. Brunetti – è chiaro che siete la nostra memoria e le nostre radici, come sovente Papa Francesco ci ricorda nei suoi interventi”.
Il vescovo descrive poi il periodo della pandemia come un “tempo lungo e difficile, che ha interrotto ogni possibilità di incontrarci di persona. Un tempo difficile, di paura, di sofferenza e anche di morte”. “Ad un certo punto – ricorda – gli anziani, e in particolare quelli ospiti nelle residenze, come voi, sono diventati il problema numero uno! Niente più visite, tanti sballottamenti per garantire la tutela della salute, un grande disagio appesantito da tante norme e protocolli, che ogni giorno inondavano le vostre residenze”.
“Non si è mai abbastanza vecchi per vedere delle tragedie come questa, che stiamo vivendo oggi”, osserva mons. Brunetti, che vuole offrire “una parola di speranza e di incoraggiamento: la vostra vita ha un valore inestimabile, come ogni vita umana, e il Signore Gesù è accanto a ciascuno di voi”. “Io sono certo che questo isolamento – assicura il vescovo – non è un abbandono, ma presto si trasformerà in un rinnovato incontro, perché nessuno ha mai voluto dimenticarvi e siete sempre stati presenti nella preghiera”.
Brunetti esprime inoltre il “grazie” e la “solidarietà” ad amministratori e personale delle Rsa augurandosi che “le istituzioni possano intervenire affinché queste case diventino luoghi di cura e di umanizzazione”. “Sono convinto che una società vale per quanto è capace di prendersi cura dei suoi anziani”, conclude il vescovo: “Coraggio e ancora una volta grazie per il vostro silenzioso, ma efficace, esempio”.