“La Basilica è aperta e non chiusa. È ri-aperta, come è stato deciso, ma non completamente e con restrizioni”. Così il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, precisa al Sir alcune notizie sui media israeliani che riportano la nuova chiusura della Basilica del Santo Sepolcro “a data da destinarsi”, nonostante un precedente annuncio ufficiale della sua riapertura firmato dai capi delle Tre Comunità, custodi della Basilica del Santo Sepolcro e della Resurrezione, i patriarchi greco ortodosso e armeno di Gerusalemme, Teofilo III e Nourhan Manougian, e lo stesso Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton. Secondo i media, ieri mattina, ai fedeli sarebbe stato stato negato l’ingresso. Funzionari religiosi, non meglio descritti, avrebbero parlato di un rinvio della riapertura senza fornire una nuova data. Tra i motivi della chiusura, sempre secondo i funzionari religiosi citati dai media, diverse difficoltà nel contare i numeri per mantenere le distanze sociali richieste. Un funzionario avrebbe detto all’Afp che “erano venuti a pregare 50 chierici di varie chiese, senza lasciare spazio al pubblico”. Un altro funzionario avrebbe affermato che “era stato ritenuto preferibile attendere un ulteriore allentamento delle restrizioni israeliane in modo che potessero entrare 100 persone alla volta”. A corredo delle dichiarazioni anche alcune foto della basilica con le porte chiuse. “La riapertura della basilica – spiega il Custode – non vuol dire tenere il portone spalancato. Significa che è nuovamente accessibile per la preghiera a gruppi non superiori alle 50 persone. Se in basilica ci sono già altre persone è evidente che per entrare bisogna attenderne l’uscita. Questo per il rispetto del distanziamento sociale”. “Bisogna sottolineare – aggiunge p. Patton – che quella decisa non è una apertura totale, piena, del Santo Sepolcro ma progressiva. Per quanto riguarda noi Latini questa apertura ci permette di accogliere i fedeli alle 7.30 del mattino per la messa celebrata dai frati all’edicola, e alle 17 per la processione quotidiana. Coloro che desiderano partecipare a questi due riti devono farsi trovare 15 minuti prima nel piazzale di ingresso della Basilica. Un frate ha il compito di prenderli in consegna e portarli all’interno. L’ammissione nella basilica, è bene ribadirlo, deve avvenire nel pieno rispetto delle restrizioni sanitarie, quindi devono indossare la mascherina, disinfettarsi le mani, distanziamento sociale. Finiti i riti tutti devono uscire per consentire a chi è in attesa all’esterno di poter entrare. Diversamente diventa tutto ingestibile. I fedeli sono chiamati al rispetto delle norme e alla disciplina. Per questo ci appelliamo al buon senso dei fedeli perché rispettino le regole. Ripeto: è una apertura progressiva non piena che speriamo possa essere decisa presto. Le porte della basilica non sono aperte al libero ingresso. Si aprono solo per fare entrare i fedeli che vogliono pregare secondo le regole stabilite”.