“L’invito alla prudenza è quanto mai necessario in questo tempo di contagi. Noi per primi, con i nostri parroci e i genitori dei ragazzi, sentiamo tutta la responsabilità nell’aprire le attività estive… Siamo di fronte a una sfida. Una bella notizia: ci sono persone disposte ad affrontarla perché il legame con i ragazzi continui ad essere vivo”. Lo afferma la Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna a seguito dell’assemblea in videoconferenza presieduta dal presidente, il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, in seguito all’approvazione di “ORAinsieme: dare casa al futuro”, relativa alle attività oratoriali estive 2020.
Nel documento sono indicate le linee comuni che ogni parrocchia o ente ecclesiale che svolge attività oratoriale dovrà attuare per garantire la sicurezza, per curare con particolare attenzione l’accoglienza di chiunque desideri accedere agli spazi, sia al chiuso sia all’aperto. Anche per vigilare che chi accede alle diverse attività si attenga alle norme di prudenza e alle procedure di igienizzazione delle mani, protezione con mascherina, controllo di eventuali sintomi, attenzione al distanziamento fisico. I vescovi indicano inoltre che, “accanto alle figure educative già previste dai vari protocolli, è opportuno che, oltre al parroco o al responsabile della struttura, vengano individuati altri responsabili che abbiano cura dell’attuazione del progetto educativo e dei protocolli sanitari”. Si sottolinea pure la necessità di una “responsabilità condivisa con i genitori” che avvenga in una rinnovata “alleanza educativa tra le famiglie, gli educatori e la comunità tutta”. In questa situazione di emergenza sanitaria da coronavirus, la Ceer sottolinea, inoltre, la necessità di rivedere le priorità, eventualmente anche aggiornando accordi e convenzioni già in essere, e di verificare le questioni assicurative.
Per quanto riguarda il contenimento dei contagi, nella nota si fa riferimento a gruppi piccoli, chiusi e omogenei, alla chiara distinzione degli spazi utilizzati dai gruppi, all’attività di accoglienza e triage (laddove previsto), ai registri presenze. “Dall’8 giugno 2020 – precisano i vescovi della regione – sarà possibile, nell’ambito delle norme regionali, iniziare le attività di centro estivo per i minori anche negli spazi oratoriali”. Perché, si chiedono infine i vescovi della regione, impegnarsi in un’impresa che pare così complessa? “Oggi – affermano – provare a impegnarsi non significa solo non abbandonare le famiglie e le giovani generazioni, ma guardare al futuro, anche delle parrocchie, con sguardo evangelico”.