Nel giorno dell’Ascensione, mons. Michele Seccia, vescovo di Lecce, ha inviato alle famiglie e al clero della sua comunità una lettera nella quale si rivolge ai “battezzati” che possono considerare la propria casa o chiesa domestica “come il cenacolo dell’attesa, dell’incontro, dell’amore reciproco dove il Signore Gesù continua a mandare dal Padre lo Spirito santo, il Consolatore, lo Spirito di verità, che ci guida nella conoscenza delle verità di fede e nella partecipazione al grande ineffabile mistero della Mensa eucaristica!”. Il vescovo leccese si dice felice di poter riprendere le messe con la presenza fisica dei fedeli, seppur questa limitata da precauzioni e limitazioni che invitano a particolari attenzioni ma questo non impedirà di invocare ed accogliere insieme “il dono dello Spirito santo!”. “Dopo aver chiesto di recitare il santo Rosario in famiglia, durante questo mese di maggio, vorrei suggerire e raccomandare a tutti di iniziare o terminare la preghiera mariana con l’antico inno allo Spirito Santo”, l’invito di mons. Seccia che allega alla lettera l’antica preghiera che confessa di aver recitato ogni giorno quando era parroco, concludendo “e pregate anche per me lo Spirito Santo: perché mi assista sempre nel mio ministero”.