“Alla mancanza del culto si è risposto con un surplus di sostegno a persone e famiglie, grazie anche alla straordinaria generosità di enti, esercizi commerciali, produttori e singoli cittadini”. Lo ha affermato il presidente della Conferenza episcopale sarda, mons. Antonello Mura, nella riunione dei giorni scorsi, durante la quale sono state affrontate diverse questioni, dalle modalità con le quali si è gestita l’emergenza del Coronavirus e il relativo impatto sulla vita e sulle attività ordinarie della Chiesa ad alcune questioni riguardanti il Seminario Regionale e la Facoltà Teologica della Sardegna, alla riassegnazione delle deleghe vescovili. “I sacerdoti, assieme ai catechisti, hanno saputo mettere in campo fantasia e uso intelligente dei social sia per la diffusione delle celebrazioni a porte chiuse sia per mantenere vivo il rapporto educativo con il mondo dei ragazzi e con il servizio della parola agi adulti”, evidenzia una nota della Ces. I presuli hanno ribadito anche che “in questo tempo di chiusura e di restrizioni delle attività, ha avuto uno straordinario slancio l’azione della Caritas in tutte le diocesi sarde in termini di interventi e di prossimità con le fasce più povere della società”.
Intanto, martedì 2 giugno, alle 11, nella basilica di Bonaria tutti i vescovi sardi concelebreranno una messa (trasmessa in diretta dall’emittente Videolina) per affidare alla patrona della Sardegna l’intero popolo sardo, “in questo momento di grande sofferenza”. “La celebrazione sarà anche l’occasione per un messaggio unitario di incoraggiamento e di fiducia che i vescovi rivolgeranno a tutta l’isola”. I vescovi, ancora, a nome delle rispettive diocesi, hanno deciso di destinare la somma di 30mila euro al centro di accoglienza “Il Gabbiano” della Comunità Padre Monti, a Oristano, come “gesto di attenzione al mondo della disabilità” e per “dotarlo di adeguati presidi sanitari”.