Domani, domenica 24 maggio, nelle parrocchie della diocesi di Ravenna-Cervia, si celebreranno le prime messe festive dopo il lockdown dovuto all’epidemia da Covid-19, con le norme stabilite dal protocollo firmato il 7 maggio dal ministero dell’Interno e dalla Cei, recepite a livello diocesano. Un momento di ritrovo importante per le comunità parrocchiali della diocesi alle quali l’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni ha voluto inviare un messaggio, attraverso una videointervista pubblicata sul sito e sul canale Youtube del settimanale diocesano Risveglio Duemila. “In questo periodo di celebrazioni a porte chiuse – ha spiegato il presule –, abbiamo condiviso la situazione di molti fratelli nella fede che vivono in luoghi in cui non c’è la messa o non ci sono i sacerdoti o, peggio, Paesi in cui la Chiesa è perseguitata. Noi non siamo in questa situazione, e ora potremo tornare a celebrare, con tutti i nostri fedeli”. Nelle parole dell’arcivescovo anche un’altra considerazione: “Bisogna che allarghiamo lo sguardo e il cuore – spiega – verso le persone che vivono questo periodo di abbandono e solitudine. Stiamo ripartendo e la solidarietà si deve manifestare, oltre che nell’andare a messa insieme, anche nell’aprirci alle persone che sono in difficoltà nei nostri condomini, nei nostri paesi, per cogliere i bisogni e fare di questo un tempo di ulteriore carità e attenzione alle povertà materiali e morali presenti in mezzo a noi”.