“Per la nostra amata Chiesa palermitana la Messa crismale rappresenta il suo massimo evento epifanico”. Lo scrive l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, in una lettera indirizzata all’arcidiocesi. “La Messa crismale manifesta e ‘rappresenta’ la comunione della Chiesa e l’unità dei presbiteri con il proprio vescovo – aggiunge –. Essa esprime anche la festa del sacerdozio ministeriale ed è motivo di particolare rendimento di grazie per i presbiteri che insieme celebrano il ricordo della loro ordinazione”. A Palermo, la Messa crismale sarà celebrata, seppur con la limitazione del numero massimo di 200 persone, il 30 maggio, alle 9.30, in cattedrale. “Dovendo pertanto limitare la partecipazione, abbiamo adottato il criterio della rappresentanza dell’intero popolo di Dio nella sua multiforme e variegata ricchezza di ministeri e carismi”. In particolare, vi parteciperanno, oltre ai vicari, i membri del Consiglio presbiterale e del Consiglio pastorale diocesano, del Collegio dei consultori, del Capitolo metropolitano e palatino, assieme ai parroci coordinatori, ai presbiteri che celebrano il giubileo sacerdotale. E ancora: una rappresentanza del giovane clero, dei diaconi, della vita consacrata, dei seminaristi, delle aggregazioni laicali e delle confraternite, dei giovani dei sei vicariati e delle persone disabili. L’arcivescovo si dice “consapevole” che “l’impossibilità di partecipare coralmente potrà essere causa di spirituale sofferenza, ma a tutti, comunque, sarà data la possibilità di seguire la celebrazione attraverso la diretta streaming e televisiva”. Infine, un auspicio: “La fragranza del Crisma, profumato con l’essenza degli agrumi della nostra isola, dia continuità al profumo di zagara che ha ‘trasfigurato’ il nostro sguardo e le nostre relazioni in questa Pasqua così particolare a causa della pandemia”.