“Iniziamo a costruire una società più giusta realizzando una legalità reale, fatta di azioni concrete e non degli slogan dei professionisti dell’antimafia”. Lo ha detto mons. Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale, nell’omelia della messa che ha celebrato stamani con il Parlamento della Legalità nella chiesa di San Castense, in suffragio delle vittime della Strage di Capaci. “La lotta alle mafie passa attraverso un rinnovato impegno educativo che porti ad un cambiamento della mentalità – ha aggiunto –. La sua affermazione e la sua crescita sono affidati alla collaborazione di tutti”. Indicando cosa è fondamentale per le nuove generazioni, l’arcivescovo ha ribadito l’importanza di dire “ogni giorno un chiaro ‘No’ alla subcultura mafiosa della morte, dell’odio e della vendetta e abbracciare la cultura che promuove i valori della giustizia, dell’amore e della pace, che ha come conseguenza una gioia profonda diversa da quella del mondo”.
Nelle parole di mons. Pennisi la consapevolezza che “nel mondo influenzato dal male, i valori importanti sono gli idoli del potere, della ricchezza, del successo a qualunque costo”. “Il mondo preferisce avere come principio di azione l’egoismo e non l’amore – ha osservato –, il possesso e non il dono, la concorrenza e non la solidarietà, la violenza e non la mitezza, l’orgoglio e non l’umiltà, la rabbia e non la compassione, la vendetta non il perdono”. La comunità cristiana, invece, “vuole essere impegnata in prima fila nella promozione della legalità e del contrasto alla corruzione, per creare una mentalità alternativa a quella della subcultura in cui alligna la mafia, la quale ‘costringe uomini creduti fior di onestà ad atti disonoranti e violenti’”, ha concluso il presule citando don Luigi Sturzo.