Cinque anni fa, il 24 maggio 2015, Papa Francesco firmava la Laudato si’. “La ricorrenza, che stiamo ricordando all’interno di una settimana di riflessione, cade quest’anno in piena emergenza da pandemia per la diffusione del Covid-19, fonte di terribili sofferenze, che hanno avuto una ripercussione in misura maggiore soprattutto sulle persone più fragili e vulnerabili. Questa enciclica si è dimostrata capace di grande vitalità e ci suggerisce degli spunti fondamentali per leggere i ‘segni dei tempi’ e per aiutarci a trovare una dimensione di impegno diretto per il cambiamento”, si legge in una nota della Caritas Italiana, che a questi due temi dedica il suo 55° Dossier con dati e testimonianze (Ddt), dal titolo “Sviluppo umano integrale al tempo del Coronavirus. Ipotesi di futuro a partire dalla Laudato si’”. La riflessione, spiega la nota, “parte dall’esperienza vissuta da tutti noi e da una grande parte dell’umanità – alcune storie raccolte nel dossier ci parlano di quanto sta avvenendo in paesi come lo Sri Lanka, Filippine e Nepal -, ma le sue implicazioni sono globali”.
“Nella risposta all’emergenza della pandemia, così come in tutta la lunga fase del lockdown e del riavvio delle attività, è critico il ruolo del settore pubblico – osserva la Caritas -. È importante riflettere sull’equilibrio tra il controllo della pandemia (spesso attraverso un irrigidimento delle tecniche di controllo) e necessari contrappesi, sia sul piano della trasparenza informativa sia sul piano delle iniziative della società civile, che hanno svolto un ruolo di sussidiarietà nella fase più acuta dell’emergenza; ma che devono poter esprimere una lettura della situazione anche in termini più ampi”. Molti aspetti della nostra vita sono stati toccati: dalle modalità di lavoro all’uso della tecnologia, dai modelli di sviluppo economico alla politica, dalla società allo spazio globale.
“Scritta ben prima della pandemia – evidenzia la Caritas -, la Laudato si’ dice parole profetiche sul rischio delle crescenti diseguaglianze e conflittualità, sulla necessità di stabilire una nuova alleanza tra umanità e natura, sull’urgenza di riformare profondamente i principi alla base di una economia e una società che sembrano avere l’esclusione e lo scarto come conseguenza necessaria”.
Il Ddt ha “l’obiettivo di segnalare alcune piste di riflessione su come la visione delineata dalla Dottrina Sociale, in particolare a partire dalla Laudato si’, ci può aiutare a riprendere il cammino invertendo la rotta e dando un contributo attivo e responsabile per costruire un futuro più giusto e rispettoso della dignità di tutti nel tempo del ‘dopo Covid-19′”.