“Invito i nonni e i nipoti a condividere le proprie storie – al telefono, sui social media o con una videochiamata – su come stanno affrontando questa crisi del coronavirus. Forse i giovani potrebbero registrare e catturare questo momento per il futuro”. Con questo invito l’arcivescovo irlandese Eamon Martin rilancia il messaggio di Papa Francesco per la 54ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si celebrerà domenica. “Negli anni a venire, quando guarderemo indietro al 2020, condivideremo con le generazioni future la storia di come il mondo ha dovuto fermarsi”, scrive ancora l’arcivescovo, auspicando la capacità di “mettere in relazione le cose che abbiamo imparato da questa esperienza di pandemia”, quasi a definire una “visione del 2020” come tempo in cui “abbiamo imparato ad apprezzarci di più a vicenda: la nostra famiglia, i nostri anziani, le nostre amicizie, chi lavora in prima linea, i nostri sacerdoti – e tutto perché abbiamo dovuto trascorrere un po’ di tempo lontani”. Oltre che a leggere il messaggio del Papa per questa giornata, mons. Martin incoraggia “a riflettere sul potere della ‘storia’ nel nostro cammino”, vale a dire, come scrive Papa Francesco, fermarsi sulla “storia di Cristo”, che “non è un’eredità del passato, ma è la nostra storia e sempre attuale”.