“Anche da Grosseto vogliamo far sentire forte la nostra voce per come, in questo momento così delicato e difficile per tutti, lo Stato sta trattando tutto il sistema delle scuole paritarie italiane. Siamo delusi, amareggiati, ma non fiaccati. Siamo abituati a lavorare sodo e continueremo a farlo, perché il valore della proposta educativa vale più di ogni tentativo di tagliarci le gambe”. Lo dice dice don Pier Mosetti, responsabile del coordinamento delle scuole cattoliche della diocesi di Grosseto, che indica i numeri del settore: circa 900 tra bambini e ragazzi, dai nidi al liceo, di cui 812 nel solo territorio comunale di Grosseto; 134 dipendenti tra docenti, educatori, personale ausiliario e amministrativo; 14 istituti. “Abbiamo avuto attestati innumerevoli, da parte delle famiglie e dei ragazzi più grandi, di gratitudine per come i docenti hanno saputo fare scuola a distanza senza mai mollare la presa, mai! Addirittura – aggiunge il sacerdote – coi ragazzi della scuola media e dei licei è stato possibile portare avanti anche attività formative extracurriculari e i colloqui coi genitori, così come alla primaria paritaria e in tutte le nostre scuole d’infanzia la didattica si è rimodellata sui tempi e i bisogni dei bambini, ricorrendo in alcuni casi anche a seguitissimi tutorial sui social, che hanno fatto scuola”.
Da parte dei docenti quello descritto è “uno sforzo doppio”, dal momento che “hanno una retribuzione più bassa dei loro colleghi delle scuole statali e, non usufruendo della carta del docente, hanno potuto far conto solo e soltanto sulla strumentazione informatica in loro possesso”. “Ma lo hanno fatto con passione e competenza, dedizione oltre il dovuto e coscienza. E di questo siamo orgogliosi”. Conclude don Mosetti con un appello: “Non elemosiniamo nulla; chiediamo che sia rispettata fino in fondo una legge dello Stato che non relega a comparse le scuole paritarie, ma le reputa ciò che sono: parte integrante e irrinunciabile di un sistema di istruzione plurale e libero”.