Per la 54ª Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, Papa Francesco “ci ha consegnato per questa Giornata delle Comunicazioni un messaggio stupendo, ricco di spunti che illuminano i giorni delle misure di confinamento che l’Italia e il mondo intero hanno vissuto e stanno ancora vivendo. Con milioni di persone chiuse in casa, per più di due mesi, i mezzi di comunicazione hanno svolto il servizio importantissimo di informare continuamente i cittadini su quello che stava avvenendo e dare preziose indicazioni per vivere questa situazione inedita per tutti”. Lo ha scritto mons. Gianni Sacchi, vescovo di Casale Monferrato e delegato della Conferenza episcopale di Piemonte e Valle d’Aosta per le Comunicazioni sociali, nel messaggio diffuso in occasione della 54ª Giornata mondiale che si celebrerà domenica 24 maggio. “Una data che per l’Italia – rileva mons. Sacchi – segna un momento di gioia e di speranza, perché dopo due mesi e mezzo di sospensione delle messe con la partecipazione dei fedeli, finalmente le nostre chiese vedranno nuovamente la presenza del Santo popolo di Dio nell’assemblea domenicale. Contingentato, distanziato, igienizzato, ma finalmente presente, per celebrare l’incontro con il Risorto”.
Ricordando che “il Papa dedica il suo messaggio al tema della narrazione”, il vescovo sottolinea come “abbiamo bisogno” di qualcuno che sappia “raccontare la vita delle persone, che nel silenzio e lontano dai riflettori, seminano ogni giorno speranza e gesti di donazione per il bene degli altri”. “Scorrendo le pagine dei nostri giornali diocesani in queste dieci settimane – osserva mons. Sacchi – ho trovato realizzate le parole del Papa. La cronaca, la descrizione dei fatti e le notizie anche pesanti della situazione sanitaria con lutti e sofferenze, non hanno oscurato il racconto di pagine intere di storie di bontà, solidarietà e generosità che ovunque si sono manifestate nei nostri paesi e città”. “Narrare il bello, il bene, l’amore che vince l’egoismo è tante volte andare controcorrente in un mondo che cerca di propagandare l’esatto contrario”, prosegue il vescovo, evidenziando che “quanto mai è importante che i mezzi di comunicazione sociale si facciano interpreti di un messaggio di speranza e di rinnovata solidarietà tra tutti”.
“Le misure di contenimento per evitare il diffondersi dell’epidemia – conclude mons. Sacchi – nei prossimi mesi ci obbligheranno a vivere relazioni diverse per evitare il contagio, ma non dobbiamo aver paura della contagiosità dell’amore e del bene che ci aiuta a crescere personalmente comunitariamente e i nostri mezzi di comunicazione possono davvero aiutarci in questo cammino”.