Uno strumento di sostegno al reddito a favore delle persone maggiormente colpite dalle conseguenze economiche della crisi sanitaria da Covid-19: lavoratori dei servizi, precari e autonomi. A metterlo in campo è l’arcidiocesi di Potenza, Muro Lucano, Marsico Nuovo per “dare risposta, attraverso una misura straordinaria, tempestiva e limitata nel tempo, a chi ha perso il lavoro a causa della crisi conseguente al diffondersi dell’epidemia di Coronavirus, che ha praticamente fermato l’economia del territorio diocesano che già da anni viveva una grave fragilità”, si legge in un comunicato. Il nuovo strumento si pone accanto alle attenzioni già attivate in queste settimane dalla Chiesa e consiste in un fondo destinato a disoccupati (che hanno perso il lavoro a causa dell’emergenza sanitaria); lavoratori precari (contratti a chiamata, occasionali, soci di cooperative a zero ore) attualmente in difficoltà; lavoratori autonomi (piccoli artigiani, commercianti, professionisti…) che hanno subito una riduzione del proprio reddito a causa della crisi sanitaria. Non si rivolge invece a persone che già fruiscono di sostegni istituzionalizzati di contrasto alla povertà e a famiglie già da tempo seguite dalla rete delle parrocchie/Caritas parrocchiali.
Si tratta di un sostegno economico a fondo perduto, senza obbligo di restituzione, ma nel rispetto degli obiettivi prefissati – pagamento locazione del locale commerciale o della propria abitazione, sostegno nel pagamento tasse/bollette, sostegno nel pagamento di fornitori, pagamento di cure mediche – nell’ambito di un vero e proprio percorso di accompagnamento. Il fondo potrà essere erogato in un’unica soluzione o in piccoli contributi mensili per un massimo di 5 mesi, non potrà superare i 2.000 euro e non potrà essere prorogabile. Dovrà inoltre essere regolarmente rendicontato con giustificativi che abbiano valore fiscale. Le persone che vorranno beneficiare dell’aiuto dovranno farne richiesta presso un centro di ascolto Caritas o rivolgendosi ai parroci. Dopo un attento ascolto, i volontari della Caritas parrocchiale, designati alla gestione delle istanze, faranno sottoscrivere un vero e proprio “patto di fraternità” che, corredato da tutta la documentazione necessaria, sarà inviato all’Ufficio diocesano della Caritas.