L’Italia è entrata nella “Fase 2” di gestione dell’emergenza da Covid-19 e così anche la Fondazione Mission Bambini, che da 20 anni opera per sostenere l’infanzia in difficoltà, prosegue il suo impegno e in particolare potenzia le sue attività rivolte ai bambini di 0-6 anni che vivono con le loro famiglie in contesti di degrado economico ed educativo in diverse città italiane. Lo fa attraverso il “Banco per l’Infanzia”, iniziativa che in questa settima edizione cambia veste a causa dell’emergenza sanitaria e diventa on line mantenendo l’obiettivo di raccogliere beni primari per i bambini in difficoltà. E lo fa partendo dalle città di Napoli e Palermo.
Sono in tutto 10.000 i prodotti di prima necessità per l’infanzia raccolti da Mission Bambini per 800 bambini di 0-6 anni: sono prodotti per l’igiene come pannolini, salviettine e creme; e prodotti alimentari specifici come latte, omogeneizzati, biscotti, pastina e farine.
Al momento sono stati già consegnati 1.000 beni destinati a 114 bambini di fascia 0-6 anni di Napoli (60 bambini nel quartiere di Scampia) e Palermo (54 a Ballarò).
Nei prossimi giorni sono previste le consegne a Milano e Catania, città in cui Mission Bambini è presente da anni con progetti educativi grazie alla collaborazione di una rete di realtà locali.
I pacchi di sostegno all’infanzia di Mission Bambini vengono consegnati dai volontari al domicilio o nei punti di raccolta individuati nelle varie città, per alleviare il peso quotidiano delle famiglie che vivono ora un grave peggioramento della situazione socioeconomica a causa dell’emergenza sanitaria e della sospensione di molte attività produttive, subendo più di prima le disuguaglianze sociali che si sono create.
“Abbiamo superato la fase critica dell’emergenza sanitaria del Coronavirus, ma è proprio adesso che dobbiamo essere più attenti e non dimenticarci dei bambini più piccoli, soprattutto quelli più vulnerabili che in questi mesi hanno sofferto ancora di più l’isolamento – dice Goffredo Modena, presidente e fondatore di Mission Bambini -. E dobbiamo sostenere le famiglie in difficoltà socioeconomica, fornendo loro l’aiuto e gli strumenti necessari perché possano accompagnare al meglio i propri figli in questa fase di ripresa”.