Circa 300 persone salvate in mare nelle ultime settimane sono attualmente in attesa di sbarcare in un porto sicuro, a bordo di tre navi private, due barche turistiche noleggiate dal governo maltese, mentre le autorità italiane hanno organizzato un traghetto per la quarantena delle persone soccorse. Alcuni dei sopravvissuti sono rimasti bloccati in mare per più di due settimane. Nel frattempo, due navi di soccorso delle Ong, Aita Mari e Alan Kurdi, rimangono sotto fermo amministrativo da parte delle autorità italiane. Attualmente non sono operative navi di Ong di ricerca e di soccorso nel Mediterraneo centrale. È questa l’attuale situazione nel Mediterraneo centrale, riassunta da Sos Mediterranée sulla base di diverse fonti. Alarm Phone, una hot line civile per le persone in difficoltà in mare, ha pubblicato un allarme di soccorso il 17 maggio, riguardo una barca in pericolo nella zona Sar maltese, con circa 50 persone. Secondo alcuni media, la barca sarebbe stato soccorsa nella zona Sar maltese da un peschereccio, anche se non vi è ancora alcuna conferma ufficiale che sia la stessa imbarcazione. Secondo “Malta Today”, il peschereccio maltese “Tremar” ha condotto un salvataggio di circa 70 persone domenica 17. Il 17 maggio è anche arrivata a Lampedusa una nave italiana prevista per la quarantena delle persone salvate in mare, la “Moby Zazà”, ma il numero delle persone a bordo non è stato ancora confermato ufficialmente. Secondo “Il Giornale di Sicilia” sarebbero 68 persone mentre Radio Radicale ha riferito che altri 53 sopravvissuti – arrivati autonomamente a Lampedusa con 2 diverse imbarcazioni – sono stati trasferiti a bordo. Secondo “Mediterraneo Cronaca”, 53 persone arrivate in barca in modo autonomo a Lampedusa il 12 maggio hanno trascorso la prima notte sul molo Favarolo all’addiaccio prima di essere temporaneamente trasferite in un alloggio della parrocchia. Nel frattempo, 162 persone salvate in acque maltesi rimangono bloccate su due navi da crociera turistiche noleggiate dal governo maltese, alcune da più di due settimane. I rappresentanti di tre Ong maltesi hanno scritto una lettera congiunta al commissario europeo per gli Affari interni Ylva Johannson, esortando l’Ue ad intervenire presso le autorità maltesi e a trovare una soluzione rapida per le persone bloccate. Secondo Iom Missing Migrants sono 258 le persone morte nel tentativo di raggiungere l’Europa attraverso il Mediterraneo nel 2020.