Ciò che sta succedendo in Turchia preoccupa il Consiglio d’Europa che oggi lancia un allarme: in numerose città del sud-est del Paese sarebbero stati rimossi sindaci eletti democraticamente e sostituiti con amministratori fiduciari nominati dal governo centrale di Ankara. “Un numero significativo di comuni è attualmente gestito da rappresentanti statali e non da quelli che erano stati eletti il 31 marzo 2019”, ha dichiarato Anders Knape, presidente del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa. Questo “non è solo un affronto a coloro che si battono per elezioni libere ed eque, ma è anche una minaccia seria e permanente al corretto funzionamento della democrazia locale in Turchia”. La situazione è allo studio anche della Commissione di Venezia, organismo indipendente formato da esperti costituzionalisti, che a breve pubblicherà un “parere” su questa evoluzione. Secondo fonti stampa, dal marzo 2019 a oggi sarebbero 45 i sindaci rimossi in una zona della Turchia particolarmente popolata dai curdi. Circa la metà di loro sono anche stati arrestati per accuse legate al terrorismo. A governare sulle città che li hanno democraticamente eletti sono rimasti 22 sindaci.