Appello urgente all’Italia e all’Unione europea affinché facciano pressione sulle autorità israeliane per garantire la tutela dei diritti della popolazione palestinese segnata dalla crescente violenza dei coloni. A lanciarlo è Oxfam, che da oltre 60 anni lavora al fianco delle comunità più vulnerabili dei Territori Palestinesi Occupati (Tpo), e che oggi ha presentato il rapporto “Violenza e impunità in Cisgiordania al tempo del Coronavirus”. Dallo scoppio della pandemia, in Cisgiordania, si registra una inarrestabile escalation di violenza dei coloni sui civili palestinesi, con 127 attacchi solo dal 5 marzo. Il Rapporto presenta testimonianze di abusi, incendi e vandalismi, “la quotidianità in Cisgiordania”, compiuti dai coloni nei confronti delle comunità più vulnerabili della Cisgiordania, in cui vivono quasi 3 milioni di palestinesi e circa 400mila coloni israeliani. “Depressione, ansia, stress sintomatico, disturbi dell’umore, problemi comportamentali e stress post-traumatico” sono solo alcune delle più comuni conseguenze segnalate dalle vittime degli attacchi da parte di coloni a Oxfam e ai propri partner. Oxfam chiede a Italia e Ue di fare pressione su Israele perché garantisca “l’applicazione dello stato di diritto, senza discriminazioni o eccezioni, in merito alle violenze commesse da coloni israeliani ai danni dei palestinesi, delle loro proprietà e dei loro mezzi di sostentamento”. Inoltre “si richiede che i coloni sospettati di attacchi contro i palestinesi e/o le loro proprietà siano condotti davanti alla giustizia e perseguiti in modo imparziale e trasparente”. Italia e Ue chiedano al Governo israeliano di “porre fine alla costruzione degli insediamenti illegali, in accordo con la pronuncia del Consiglio Europeo sul punto e in linea con la Risoluzione 2334 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite; di sostenere i palestinesi che vogliono restare nella loro terra nell’Area C (comprese la Valle del Giordano e l’area settentrionale del Mar Morto)”. Nel contempo Oxfam chiede che cessi “la fornitura di armamenti (armi, munizioni, equipaggiamenti ecc..) a tutte le parti coinvolte nel conflitto israelo-palestinese, laddove sussista un rischio chiaro e preponderante, che tali forniture possano essere usate per commettere gravi violazioni del diritto internazionale umanitario. Stando agli ultimi dati disponibili le esportazioni italiane di armamenti verso Israele ammontavano a 18,4 milioni nel 2018”. Oxfam ha lanciato nei giorni scorsi anche un’interrogazione urgente al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, affinché chieda uno stop al Piano di annessione israeliano della Valle del Giordano e dell’area nord del Mar Morto annunciato per il 1° luglio, sotto l’egida Usa, in totale violazione del diritto internazionale e chiarisca a posizione italiana sul Piano presentato da Israele.