“La settimana della Laudato si’ è stata lanciata molto prima dell’inizio della pandemia. Questa epidemia globale ci ha reso ancora più consapevoli di come tutte le cose siano in relazione, oltre lo spazio e l’appartenenza sociale”. Lo scrive oggi sul sito della diocesi di Stoccolma l’operatore pastorale Charles Câmara, in una riflessione per il quinto anniversario dell’enciclica di Papa Francesco (24 maggio 2015) che in questi giorni è riproposta all’attenzione mondiale. “La solidarietà globale proposta dall’enciclica è diventata ancora più rilevante in relazione alle devastazioni del virus in tutto il mondo”. Secondo Câmara si può persino scoprire una relazione tra “coronavirus, i cambiamenti climatici e la creazione” e un messaggio: “L’esistenza della pandemia dice alla terra che l’umanità non deve continuare a devastare a spese di altri esseri”. Poiché molte chiese sono chiuse e molte parrocchie sono meno attive, probabilmente “si svolgeranno meno attività. Ma non tutto deve essere fatto esclusivamente nelle chiese fisiche. Vi sono opportunità per svolgere attività altrove, anche attraverso i social media, se lo si desidera”, incoraggia Câmara, invitando i fedeli della Svezia a cogliere dal sito web della “Settimana della Laudato si’” spunti per riflettere e agire, oltre che a leggere o rileggere l’enciclica per riflettere su come iniziare ad agire.