“Ringraziamo il Signore per avercelo donato”. Così il card. Angelo Comastri, arciprete della basilica vaticana, ha ricordato il centenario della nascita di san Giovanni Paolo II, al termine del Regina Coeli e prima del Rosario trasmessi in diretta streaming dalla basilica di San Pietro. “Affidiamo alla Madonna il compito di fargli il nostro augurio di buon compleanno – ha proseguito il cardinale – e di esprimergli tutta la nostra riconoscenza per il bene che ci ha fatto con tutta la sua vita, e soprattutto con i 27 anni del suo pontificato”. Il primo Mistero della Gioia, ha ricordato Comastri, ci presenta l’Annunciazione, che si è svolta “in un contesto di grande semplicità”, dove domina “il contrasto tra le parole impegnative dell’angelo e la riposta umile di Maria”. “Aveva ragione Santa Teresa di Lisieux”, ha affermato il cardinale, quando diceva che “Dio ha scelto Maria per la sua umiltà”. “Umiltà e povertà: chi vuole incontrare il Signore sappia che questi sono i segni”, il commento al terzo Mistero della Gioia, che ci presenta la nascita di Gesù Betlemme, in una stalla, con una culla come mangiatoia. Il quarto Mistero della gioia ci presenta Maria e Giuseppe che vanno a Gerusalemme per presentare Gesù bambino al tempio. “Questa famiglia è la famiglia più fortunata di tutta la storia”, ha osservato Comastri: “Una famiglia unita, piena di Dio”. Il quinto Mistero della Gioia ci fa contemplare Maria e Giuseppe che cercano Gesù per le strade di Gerusalemme e finalmente lo trovano. “Anche noi possiamo smarrire Gesù”, il monito del cardinale: “Gesù ci ha detto che chi ama, conosce Dio. E chi non ama, non conosce Dio. Ma attenzione: amore significa nessuna briciola di egoismo, nessuna briciola di orgoglio. Pensate in quanti spazi della nostra vita non c’è Gesù. Ecco perché dobbiamo cercarlo”.