“Il ricordo nell’amato Pontefice, canonizzato nel 2014 da Papa Francesco, ci riempie di gioia e ci dà la forza di affrontare con fede e speranza i grandi problemi della nostra epoca e ci dà anche il coraggio di affrontare la presente emergenza sanitaria, che tanto dolore ha provocando in Italia, in Europa e nel mondo”. Lo ha detto, stasera il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, celebrando una messa, nella cattedrale di San Lorenzo, in ricordo di Karol Wojtyła, poi Papa con il nome di Giovanni Paolo II, nel centenario della sua nascita, in Polonia, a Wadowice.
“Nella schiera dei testimoni fedeli del Cristo, morto e risorto, occupa senza dubbio un posto preminente san Giovanni Paolo II, che ha portato sulle sue spalle la croce del mondo, con le sue incomprensioni, sofferenze e ignominie. Ha portato nella propria carne le ferite dell’odio, con l’attentato del 1981 in piazza San Pietro, e le ferite dell’umana debolezza, della malattia, della vecchiaia”, ha evidenziato il porporato.
“Con la sua presenza e la sua parola, sempre ispirate dal Vangelo, ci ha invitati alla ricerca del volto di Dio e del volto umano, di quella dignità spesso perduta o calpestata – ha osservato il card. Bassetti -. Testimone del crollo di due totalitarismi, non ha mancato di gridare forte il bisogno e il diritto dell’uomo alla sua libertà. Libertà da ogni oppressione politica o ideologica, che conduce all’asservimento e alla disperazione”.
Un ricordo, poi, della sua visita a Perugia, il 26 ottobre 1986, quando parlò anche in cattedrale. “Invitò a superare crisi e divisioni nella Chiesa, ‘chiamata ad evangelizzare il mondo dentro il quale si trova storicamente a vivere’ – ha rammentato l’arcivescovo -. Il Papa salutò poi i giovani convenuti sulla Piazza Grande, citando la via dell’amore di sant’Agostino e pronunciando la celebre frase: ‘Mi piace stare qui, mi piace molto. Ecco, mi piace stare in questo ambiente, è un ambiente stupendo a motivo dell’arte. Parla il genio umano, parla il genio italiano, parla il genio cristiano, parlano i secoli: ma tutto questo non sarebbe quello che è senza di voi… anche Giovanni Paolo si sente meno vecchio e più giovane quando sta con i giovani'”.