Garantire a tutti l’accesso; integrare le linee guida; incrementare le competenze tecnologiche e metodologiche. Sono le proposte di Cittadinanzattiva per la didattica a distanza. Secondo l’organizzazione occorre anzitutto garantire accesso a tutti sopperendo all’assenza di dispositivi individuali; estendendo le connessioni nei territori meno serviti, come aree interne e zone periferiche; colmando le carenze legate ad alunni con bisogni specifici. Occorre inoltre “dare istruzioni chiare in merito alle misure di sicurezza dei dati e delle informazioni; definire precise regole per tutelare la salute dei ragazzi, connessi per troppo tempo on line; organizzare un piano delle attività didattiche armonioso e bilanciato”. Infine incrementare le competenze tecnologiche e metodologiche.
“Il sistema di istruzione deve correre ai ripari rivedendo e attuando il piano nazionale di formazione digitale per alunni e docenti. Stesso discorso deve riguardare l’innovazione delle metodologie didattiche sia a distanza che in presenza”, afferma Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva. Bizzarri di dice inoltre convinta che “si debba arrivare al più presto a definire un piano per la riapertura delle scuole e nello stesso tempo ripensare le modalità educative, con il coinvolgimento delle famiglie e degli studenti, facendo tesoro delle opportunità e superando le criticità emerse con la cosiddetta didattica dell’emergenza o della quarantena”. Per la riapertura l’esperta suggerisce un piano e un fondo per l’edilizia leggera per garantire la piccola manutenzione, il necessario distanziamento, il recupero di spazi inutilizzati o in cattive condizioni; un fondo specifico da aggiungere ai 45 milioni già stanziati (Dm 186 del 26/03/2020), da destinare agli Enti locali per dotare le scuole dei dispositivi igienici”. Cittadinanzattiva chiede inoltre un’attenzione particolare alle scuole nelle aree interne e ultraperiferiche frequentate da quasi mezzo milione di studenti: occorre potenziare connessioni e supporti digitali, e pensare ad un servizio di trasporti extraurbani gratuiti per gli studenti.