Papa Francesco: a Santa Marta, “preghiamo per le famiglie”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Oggi è la Giornata mondiale della famiglia: preghiamo per le famiglie, perché cresca nelle famiglie lo Spirito del Signore, lo spirito di amore, di rispetto, di libertà”. È la preghiera con cui il Papa ha introdotto la messa trasmessa in diretta da Santa Marta e offerta per tutti coloro che soffrono a causa del coronavirus. “Nel Libro degli Atti degli Apostoli – ha detto nell’omelia – vediamo che nella Chiesa, all’inizio, c’erano tempi di pace”, ma “c’erano anche tempi di persecuzione” e “tempi di turbamento. E questo è l’argomento della prima lettura di oggi: un tempo del turbamento”. Era successo che i cristiani che provenivano dal paganesimo “avevano creduto in Gesù Cristo e ricevuto il battesimo, erano felici: avevano ricevuto lo Spirito Santo. Dal paganesimo al cristianesimo, senza alcuna tappa intermedia”. Ma c’erano dei cristiani “giudaizzanti” che “sostenevano che non si potesse fare questo. Se uno era pagano, prima doveva farsi ebreo, un buon giudeo, e poi farsi cristiano”. E i cristiani convertiti dal paganesimo non capivano questo: “Ma come, noi siamo cristiani di seconda classe? Non si può passare dal paganesimo direttamente al cristianesimo?”. I “giudaizzanti” sostenevano la loro tesi “con argomenti pastorali, argomenti teologici, anche alcuni morali” e “questo metteva in discussione la libertà dello Spirito Santo, anche la gratuità della Risurrezione di Cristo e della grazia. Erano metodici. E anche rigidi”. “Questa gente che era ideologica”, più che dogmatica, aveva “ridotto la Legge, il dogma a un’ideologia”, a “una religione di prescrizioni, e con questo toglievano la libertà dello Spirito”, ha commentato Francesco: i loro seguaci era “gente rigida”, che “non conosceva la gioia del Vangelo. La perfezione della strada per seguire Gesù era la rigidità”. “Questi dottori manipolavano le coscienze dei fedeli, li facevano diventare o rigidi o se ne andavano”, il monito del Papa, che ha ribadito: “La rigidità non è del buono Spirito, perché mette in questione la gratuità della Redenzione, la gratuità della Risurrezione di Cristo” e, “durante la storia della Chiesa, questo si è ripetuto. Pensiamo ai pelagiani”, dei “rigidi famosi. E anche nei nostri tempi abbiamo visto alcune organizzazioni apostoliche che sembravano proprio bene organizzate, che lavoravano bene… ma tutti rigidi, tutti uguali uno all’altro, e poi abbiamo saputo della corruzione che c’era dentro, anche nei fondatori”. “Dov’è rigidità non c’è lo Spirito di Dio, perché lo Spirito di Dio è libertà”, ha spiegato Francesco: “La giustificazione è gratuita”. La “Risurrezione di Cristo è gratuita. Non si paga, non si compra: è un dono”. Il rapporto con Dio, il rapporto con Gesù non ti porta a dire: “Io faccio questo e Tu mi dai questo”, un “rapporto commerciale: no! È gratuito, come è gratuito il rapporto di Gesù con i discepoli”.
Il Papa ha invitato a fare la Comunione spirituale con questa preghiera: “Ai tuoi piedi, o mio Gesù, mi prostro e Ti offro il pentimento del mio cuore contrito che si abissa nel suo nulla e nella Tua santa presenza. Ti adoro nel sacramento del Tuo amore, l’ineffabile Eucaristia. Desidero riceverTi nella povera dimora che Ti offre il mio cuore; in attesa della felicità della comunione sacramentale voglio possederTi in spirito. Vieni a me, o mio Gesù, che io vengo da Te. Possa il Tuo amore infiammare tutto il mio essere per la vita e per la morte. Credo in Te, spero in Te, Ti amo. Così sia”.

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