A difesa della Chiesa ortodossa serba in Montenegro scende di nuovo in campo il Patriarcato di Mosca. In una dichiarazione rilasciata all’agenzia russa Ria Novosti, il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne, il metropolita Hilarion ha detto che “la Chiesa ortodossa russa è profondamente allarmata” per l’arresto fatto dalla polizia montenegrina del vescovo Joannice di Budimlje-Nikšić e di sette sacerdoti della cattedrale di Nikšić, nonché “per le informazioni sul trattamento umiliante inflitto a questi ecclesiastici ortodossi”. Il Patriarcato di Mosca sostiene pertanto l’appello lanciato da Sua Santità il patriarca Ireneo e dal Santo Sinodo della Chiesa ortodossa serba “per la rapida liberazione dei detenuti”. Da Mosca, il Patriarcato esorta ad avviare “un dialogo costruttivo tra le autorità del Montenegro e la gerarchia della Chiesa ortodossa in questo Paese. Solo un tale dialogo ristabilirebbe la pace civile e l’armonia nella società, disturbate da una serie di manifestazioni di ostilità contro la Chiesa ortodossa serba”, si legge nella Dichiarazione. Il metropolita Hilarion ricorda anche “la legge indubbiamente discriminatoria, adottata alla fine dello scorso anno dal Parlamento del Montenegro”, intitolata “Libertà di confessione e credo religioso, situazione giuridica delle comunità religiose”, sottolineando “la disapprovazione della Chiesa ortodossa russa” verso quella norma.