“L’apertura del processo di beatificazione dei genitori di san Giovanni Paolo II rivela nella sua famiglia una catena di santità”. Lo ha detto stamani mons. Slawomir Oder, postulatore prima della causa di beatificazione e canonizzazione del Papa polacco e adesso di quella dei suoi genitori, Emilia Kaczorowska e Karol Wojtyla, durante una videoconferenza con i giornalisti, organizzata da Iscom. Ricordando che “il fatto di proporre la causa di beatificazione di una coppia di coniugi non è una novità nella Chiesa”, il sacerdote ha indicato il profilo di una “famiglia modesta soprattutto da un punto di vista economico”, ma che “viveva questo aspetto con serenità”. “Il padre era un artigiano ma le radici sono contadine. Tutta la famiglia viveva uno spirito di rinuncia. I genitori si davano da fare per educare i figli e dare loro la possibilità di raggiungere qualcosa nel futuro. Tanto che il fratello di Karol diventò medico”.
Osservando i tratti principali della famiglia, il postulatore li ha passati in rassegna: “Sacrificio, onestà, umiltà, fiducia nella provvidenza, spiritualità popolare”. E quest’ultima “rimane un’impronta sulla quale Giovanni Paolo II è riuscito a costruire un castello di finezza intellettuale e profondità spirituale”. “Questa famiglia rientra nel quadro della santità della porta accanto”, ha aggiunto. Nelle parole di mons. Oder la convinzione che “la vita della Chiesa trova luogo anzitutto nelle famiglie dove la religiosità diventa contagiosa”. Soffermandosi sulla natura del processo di beatificazione dei coniugi Wojtyla, il sacerdote ha spiegato che “si inscrive dal punto di vista tecnico tra i processi di natura storica”. “Viene aperto dopo 40 anni dalla morte e non esistono più i testimoni diretti. Anche se sono ancora in vita due anziani amici di Giovanni Paolo II che hanno conosciuto almeno il padre. Le altre testimonianze saranno quelle di persone che hanno sentito parlare della loro fama di santità, oltra a diversi scritti, omelie e testimonianza che il Papa condivise con alcuni amici”. Mons. Oder ha ricordato, infine, le parole del card. Dziwisz: “Giovanni Paolo II era convinto che i suoi genitori fossero santi, ma non ha mai disposto il processo”, oggi incardinato nella diocesi di Cracovia e aperto una decina di giorni fa.