Mentre la pandemia di Covid-19 continua a colpire la vita degli australiani, i vescovi cattolici hanno deciso di affidare il Paese alle cure di Maria Ausiliatrice con un momento solenne di preghiera, il 24 maggio prossimo, giorno della sua festa. In un messaggio diffuso oggi, i presuli riconoscono che il Paese “ha certamente sofferto a causa della pandemia, ma non così gravemente come alcuni altri nel mondo”. “Per questo – si legge nel testo – ringraziamo Dio e ci congratuliamo con le autorità e i governi della sanità pubblica per le “risposte rapide e prudenti”, scrivono, che hanno permesso di arginare la diffusione del virus. Nel testo i vescovi si rivolgono poi alla popolazione sottolineando che gli “australiani in generale hanno anche dimostrato la solidarietà e il buon senso, la generosità e la gentilezza necessarie in un momento simile. In particolare nei nostri operatori sanitari abbiamo visto uno spirito eccezionale di sacrificio di sé, e per questo siamo tutti grati”. I vescovi riconoscono anche il ruolo svolto dalle chiese locali e da altre comunità religiose, tra cui il rispetto delle indicazioni riguardo la sospensione del culto pubblico e la chiusura dei luoghi di culto. “Questa è stata una vera privazione – sottolineano i vescovi – per questo comprendiamo non solo l’ansia legata alla diffusione del virus ma soprattutto il profondo desiderio di tornare ai sacramenti e di riprendere il culto pubblico”. “C’è una vera fame di tutto questo – aggiungono –, è qualcosa che tutti sentiamo e desideriamo ardentemente, ritrovare il momento in cui la nostra fame sarà soddisfatta quando torneremo insieme la festa del Signore. La lettera si sofferma poi sul messaggio del periodo pasquale, ricordando anzitutto che “non c’è spazio per il compiacimento” per il fatto che l’Australia sembra emergere dal peggio della pandemia, ma soprattutto che “c’è sicuramente spazio per la speranza che la Pasqua porti alla luce”. I vescovi esortano quindi i fedeli a continuare ad obbedire al governo e ai consigli medici, sottolineando i frutti della collaborazione tra le autorità e la Chiesa cattolica del Paese anche per quanto riguarda la riapertura delle chiese e la ripresa graduale del culto pubblico. La decisione di affidare il Paese a Maria Ausiliatrice è sorta durante l’incontro plenario di questa settimana, condotto utilizzando la tecnologia della videoconferenza. “I vescovi australiani – si legge nella mozione conclusiva dell’incontro – affidano l’Australia al Cuore Immacolato di Maria sotto il titolo di Nostra Signora Ausiliatrice, cercando la sua intercessione per la sicurezza di tutto il nostro popolo, specialmente in questo periodo di pandemia di Covid-19”.
Maria Ausiliatrice è la patrona ufficiale dell’Australia dal 1844. La sua festa viene celebrata il 24 maggio, che quest’anno coincide con la festa dell’Ascensione.