Papa Francesco: a Santa Marta, “preghiamo insieme come fratelli”, “che Dio fermi tutte le pandemie”
“L’Alto Comitato per la Fratellanza umana oggi ha indetto una giornata di preghiera e digiuno, per chiedere a Dio misericordia e pietà in questo momento tragico della pandemia. Tutti siamo fratelli. San Francesco di Assisi diceva: ‘Tutti fratelli’. E per questo, uomini e donne di ogni confessione religiosa, oggi, ci uniamo nella preghiera e nella penitenza, per chiedere la grazia della guarigione da questa pandemia”. Così il Papa si è unito all’iniziativa di preghiera di oggi, nella messa trasmessa in diretta streaming da Santa Marta e offerta per tutti coloro che soffrono a causa del coronavirus. Nell’omelia, il Papa ha osservato che di pandemie “ce ne sono tante! La pandemia delle guerre, della fame e tante altre”. “Che Dio fermi questa tragedia – è la preghiera di Papa Francesco – che fermi questa pandemia. Che Dio abbia pietà di noi e che fermi anche le altre pandemie tanto brutte: quella della fame, quella della guerra, quella dei bambini senza educazione. E questo lo chiediamo come fratelli, tutti insieme”. (clicca qui)
Messe con il popolo: Viminale, “nei luoghi di culto chiusi, il numero di persone non superi le 200 unità”
“Per le cerimonie religiose da svolgere nei luoghi di culto chiusi, ferme restando le misure richiamate e in relazione alla garanzia delle misure di distanziamento richieste e degli eventuali sistemi di aerazione disponibili, il numero massimo di persone non superi le 200 unità”. Lo si legge in una nota del ministero dell’Interno, relativa al protocollo sulla graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo, prevista per il 18 maggio. Il Comitato tecnico scientifico ritiene, inoltre, che “eventuali cerimonie religiose celebrate all’aperto, se organizzate e gestite in coerenza con le misure raccomandate, debbano prevedere la partecipazione massima di 1.000 persone”. (clicca qui)
Regolarizzazione migranti: Forti (Caritas), “risultato positivo. Ora semplificare la burocrazia”
La norma inserita nel decreto Rilancio che consente la regolarizzazione dei lavoratori migranti del settore agricolo e negli allevamenti e di colf, baby sitter e badanti è per Caritas italiana “un risultato certamente positivo”. Lo ha affermato oggi al Sir Oliviero Forti, responsabile dell’area immigrazione di Caritas italiana. Il governo stima un numero di circa 200.000 possibili “emersioni” dei lavoratori in nero già presenti sul territorio italiano prima dell’8 marzo 2020. “Come Caritas siamo pienamente soddisfatti di questo risultato che chiedevamo da tempo – ha dichiarati Forti –. Il Covid-19 ha creato le condizioni per cui questa richiesta si facesse sempre più pressante. Abbiamo lavorato molto in questi mesi, cercando anche di orientare le scelte del governo”. Forti auspica che nel processo di conversione del decreto si intervenga su alcune questioni burocratiche che “altrimenti rischierebbero di appesantire molto tutta la macchina amministrativa”. (clicca qui)
Coronavirus Covid-19: allarme dei vescovi Usa sui nativi americani, “tassi di contagio sproporzionatamente alti e mancanza di risorse”
(da New York) “Abbiamo il cuore spezzato dalle notizie sulle comunità indigene che stanno soffrendo per la pandemia con tassi sproporzionatamente alti e siamo preoccupati per la mancanza di risorse sufficienti per rispondere alla crisi, soprattutto per i membri della comunità Navajo”. I vescovi americani lanciano un grido di allarme sul numero di Nativi americani che stanno morendo per il Coronavirus e che vengono quotidianamente contagiati. Il Covid-19 sta esacerbando le disparità di accesso ai servizi sanitari e le disuguaglianze sociali che da lungo tempo affliggono le comunità indigene, dove mancano finanziamenti adeguati per il supporto di servizi specifici a loro destinati. (clicca qui)
Regno Unito: card. Nichols al governo, aprire le chiese per la preghiera individuale prima del 4 luglio
(Londra) È la fede che, in questo momento, sta dando da mangiare a centinaia di cittadini britannici ed è questa fede che ha bisogno di essere alimentata in chiesa, davanti al Signore. Con questo messaggio, trasmesso al “Today programme”, il seguitissimo programma del canale 4 della Bbc, il cardinale Vincent Nichols, Primate cattolico di Inghilterra e Galles, ha chiesto oggi che le chiese cattoliche vengano riaperte, per momenti di preghiera individuali, prima del 4 luglio, data scelta dal governo britannico. Già per alcuni giorni, prima del lockdown, introdotto lo scorso 23 marzo, le chiese sono rimaste aperte anche se le messe erano state sospese. Domani una delegazione della Chiesa cattolica, guidata dal cardinale, incontrerà rappresentanti del governo per discutere l’apertura. (clicca qui)
Polonia: messaggio dei vescovi per il centenario della nascita di Giovanni Paolo II. “Contributo incalcolabile al Paese e alla Chiesa”
Giovanni Paolo II “ha portato un contributo incalcolabile alla storia della Polonia, dell’Europa, del mondo e alla storia della Chiesa universale” scrivono i vescovi polacchi in un messaggio che verrà letto in tutte le chiese del Paese domenica prossima, 17 maggio, alla vigilia del 100° anniversario della nascita di Karol Wojtyla. Nel documento, redatto “nel tempo difficile della pandemia”, si sottolinea che “qualora il Papa fosse vivo ancora oggi sicuramente avrebbe compreso bene le persone che stanno in isolamento e in quarantena a causa della pandemia”. I presuli ricordano la vita del pontefice “che fu vittima di due totalitarismi: del socialismo internazionale e quello nazionale” e rammentano i suoi insegnamenti “sempre attuali”. (clicca qui)
Bolivia: Repam, con via libera del Governo ai semi transgenici “conseguenze irreversibili su salute e deforestazione”
La Chiesa boliviana condanna con forza, attraverso un comunicato della Repam, la Rete ecclesiale panamazzonica, l’approvazione, da parte Governo di transizione, delle coltivazioni transgeniche. In un comunicato, letto ieri da mons. Eugenio Coter, vescovo del vicariato apostolico di Pando e presidente di Repam Bolivia, si legge: “Abbiamo visto con preoccupazione l’approvazione di norme che consentono l’uso di semi transgenici di soia, grano, mais e cotone”. Una scelta che potrà avere “conseguenze irreversibili, non solo per danni ambientali o sfruttamento irrazionale della terra o conseguenze nella salute umana. La presente normativa ha lo scopo di aprire un’attività di esportazione a vantaggio di un settore privilegiato che continuerà sistematicamente a promuovere la deforestazione e la perdita di foreste native, la contaminazione dell’acqua e la perdita di capacità di produzione del suolo”. (clicca qui)