Nel 2018, in Italia la percentuale di studenti che non raggiungono il livello minimo di competenza (low performer) scientifica raggiunge il 25,9%, dato significativamente peggiore della media (22%) dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Oecd). Rispetto alle competenze in lettura e matematica le quote dei low performer sono invece vicini alla media Oecd. È quanto emerge dal “Rapporto SDGs 2020. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia” diffuso oggi dall’Istat.
Stando ai dati diffusi, la percentuale di giovani tra 18 e 24 anni che non hanno concluso il percorso scolastico e formativo è del 13,5% nel 2019, in diminuzione rispetto al biennio 2017-2018. Sempre nel 2019 soltanto il 27,6% dei giovani di 30-34 anni possiede una laurea o titolo terziario (33,8% delle donne e 21,6% degli uomini), stabile rispetto al 2018. Il livello rimane significativamente inferiore alla media europea (41,3%).
La partecipazione degli adulti italiani alle attività di formazione, formale e non formale, rimane costante tra il 2018 e il 2019: l’8,1% di coloro che hanno tra 25 e 64 anni ha svolto nelle ultime 4 settimane almeno una attività formativa. Gli abitanti dei Paesi del Nord Europa sono molto più coinvolti in occasioni di apprendimento.
Inoltre, l’Italia mostra la percentuale più elevata di “neet” (22,2%) tra i Paesi Ue28, in calo comunque rispetto al 2018 (-1,2 punti percentuali).