Per la diocesi di Mondovì le messe con i fedeli riprenderanno dal 25 maggio, invece che dal 18. Con una lettera aperta a presbiteri, diaconi e fedeli della diocesi di Mondovì, il vescovo mons. Egidio Miragoli, presentando il decreto che affronta la prospettiva regolata e graduale della ripresa delle celebrazioni delle messe e dei sacramenti, in base al protocollo tra governo e Cei, spiega le ragioni per cui, “valutando con responsabilità, a partire dall’effettiva realtà ecclesiale e dagli effetti della pandemia in Italia manifestatisi con intensità diversa a seconda delle Regioni”, ha deciso – sentiti i vicari zonali ed alcuni parroci – di posticipare la fruizione delle possibilità offerte dal Protocollo. Tra le motivazioni indicate dal vescovo, “la necessità di un atteggiamento di grande prudenza, in attesa di una più precisa valutazione degli effetti positivi, o meno, determinati dall’avviamento della ‘fase 2’; le numerose prescrizioni igienico-sanitarie richieste e che, di fatto, permetterebbero a pochi fedeli di poter partecipare alle celebrazioni; le difficoltà che ne deriverebbero per la gran parte delle nostre comunità di adempiere a tutte le misure di contenimento, quali: la distanza tra le persone, le protezioni, lo scaglionamento dei fedeli, il controllo; da ultimo, ma non meno importante, il rischio reale che tali misure, obbligatorie, penalizzino, quando non snaturino, l’esperienza profonda della partecipazione all’Eucaristia”. “Tutto considerato, meglio attendere qualche giorno in più, al fine di prepararci meglio, spiritualmente e tecnicamente, ad una graduale ripresa delle celebrazioni”. Quindi, nella diocesi di Mondovì vengono prorogate, fino a lunedì 25 maggio, le indicazioni attualmente in vigore e ribadite dal decreto dello stesso vescovo lo scorso 2 maggio. Unica eccezione, nelle modalità consentite e concordate – conclude mons. Egidio Miragoli –, sarà la celebrazione presso il santuario di Vicoforte il 24 maggio, solennità dell’Ascensione e giorno del tradizionale pellegrinaggio. Quindi invito tutti i fedeli ad “accogliere benevolmente queste disposizioni, nella certezza che anche così tutti noi possiamo contribuire ad una più veloce e sicura ripresa della vita comunitaria”. “L’importante non è ripartire presto, ma ripartire bene, nella sicurezza maggiore possibile per tutti”.