“Israele calpesta Gerusalemme Est e la libertà d’informazione”: è la denuncia dell’Ambasciata di Palestina in Italia che in una nota diffusa nella serata di ieri “condanna duramente la decisione presa il 10 maggio dalle autorità israeliane di impedire per altri 6 mesi il lavoro dell’ufficio di Gerusalemme Est della Televisione Palestinese”. “Il primo ordine di censura – si legge nel testo – era arrivato 6 mesi fa, con la chiusura di questa sede e la minaccia di arresto per i membri dello staff che avessero continuato a lavorare. Ciò non ha impedito che la tv trovasse il modo di fornire coraggiosamente i suoi servizi”. L’ambasciata di Palestina in Italia parla di “accanimento del ministro uscente della Pubblica sicurezza, Gilad Erdan”, che “risponde alle linee guida della politica israeliana, che mira da un lato a svuotare Gerusalemme Est occupata della sua popolazione e delle sue istituzioni; dall’altro a colpire i media palestinesi in quanto testimoni, di fronte al mondo intero, delle prevaricazioni israeliane ai danni di un intero popolo”. “Ci appelliamo – conclude la nota – a chi crede nella libertà d’informazione e nelle regole del diritto internazionale perché si unisca alla nostra condanna”.