“I centri e le scuole di formazione professionale presenti in tutte le Regioni italiane possono rappresentare il sistema più immediato per consentire l’acquisizione delle nuove competenze, anche digitali, necessarie ai lavoratori” in quanto “scaturite dall’emergenza Covid. Il nuovo repertorio dell’Istruzione e formazione professionale (Iefp), infatti, ha raggiunto la copertura dell’86% dei settori economico-produttivi rispetto al 67% del 2011”. Ad affermarlo è Paola Vacchina, presidente nazionale di Forma, l’associazione che rappresenta gli enti di formazione professionale, e consigliera del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel), a margine del primo webinar sul ruolo della formazione professionale nella fase 2, dal titolo “Iefp from 2020 onwards: supportare nuove transizioni”, tenuto da Mauro Frisanco a cui hanno partecipato 140 dirigenti degli enti di formazione di tutte le Regioni italiane. Durante il webinar, spiega una nota, si è avviato il laboratorio permanente di innovazione e ricerca sulla formazione professionale e sulle politiche attive del lavoro “per pensare e costruire una rinnovata e sempre più significativa infrastruttura formativa nel nostro Paese, particolarmente in tempo di Covid”.
Attualmente, i centri e le scuole di formazione attive sul territorio nazionale offrono percorsi formativi per 29 tecnici professionali articolati in 54 indirizzi formativi, per un totale di 172 competenze (Livello 4 Qnq) e 25 operatori articolati in 36 indirizzi formativi e 132 competenze (Livello 3 Qnq).
“L’emergenza sanitaria e le misure adottate per contrastare la diffusione del contagio – rileva Vacchina – hanno accentuato la transizione del mondo del lavoro verso l’acquisizione di nuove competenze e la conseguente necessità di puntare sulla formazione professionale”. Secondo la presidente di Forma, “sono le tre ‘e’ che stanno connotando questo difficile tempo presente e che possono rappresentare anche grandi apprendimenti e opportunità per il futuro: e-learning e lavoro digitale, ecologia e sostenibilità, etica e responsabilità sociale”.