Tra le indicazioni che giungono oggi dalla Commissione europea in vista della stagione turistica estiva, che rischia di essere messa a dura prova dalle restrizioni per il coronavirus, figurano, ad esempio, la necessità di riorganizzare gli stabilimenti balneari (due metri di distanza fra ombrelloni), i ristoranti, gli alberghi. Tra le proposte quella di un sito web unico per tutto il continente per fornire informazioni ai turisti, mentre non figura il cosiddetto “passaporto sanitario”, mancando – sostiene l’esecutivo – le basi scientifiche indispensabili. Uno dei nodi cruciali è l’apertura delle frontiere e in questo senso la Commissione sostiene l’eliminazione delle limitazioni agli spostamenti fra aree epidemiologiche simili e comunque assicurando sistemi sanitari e posti letto adeguati agli arrivi di turisti. Una serie di osservazioni concerne poi i trasporti internazionali, interni agli Stati e urbani. Il commissario per il mercato interno, Thierry Breton, ha dichiarato: “Milioni di piccole e medie aziende a conduzione familiare che lavorano in alloggi, ristoranti, trasporto passeggeri e agenzie di viaggio rischiano fallimenti e perdite di posti di lavoro e devono urgentemente tornare alle attività consuete. Stiamo aiutando il turismo europeo a rimettersi in carreggiata restando sani e al sicuro. Oggi proponiamo un approccio europeo comune alla gestione di quella che rimarrà una difficile stagione estiva 2020, mentre ci prepariamo per un ecosistema turistico più sostenibile e digitale in futuro”.