“È stata ratificata la possibilità che le chiese restino aperte per la preghiera individuale e che i sacerdoti possano ricevere, se possibile in un modo precedentemente concordato, i fedeli che richiedono aiuto e guida spirituale. Tenendo sempre conto delle disposizioni sanitarie. Per quanto riguarda la celebrazione con la partecipazione dei fedeli, quando sarà il momento giusto, si lavorerà, secondo quanto stabilito insieme, alla preparazione dei corrispondenti protocolli liturgici e sanitari”. È questo l’esito del dialogo che si è svolto ieri tra la Conferenza episcopale argentina (Cea) e il Governo, per parlare della nuova fase di isolamento sociale, preventivo e obbligatorio e sulla situazione del contagio di Covid-19 nelle varie zone del Paese. Da parte della Conferenza episcopale, hanno partecipato il presidente mons. Oscar Ojea, vescovo di San Isidro; il primo vice presidente, il card. Mario Poli, primate d’Argentina e arcivescovo di Buenos Aires; il segretario generale, mons. Carlos Malfa, vescovo di Chascomús. Il Governo era rappresentato dal capo del Gabinetto, Santiago Cafiero, dal cancelliere Felipe Solá e dal segretario del Culto, Guillermo Oliveri.