“Con la fase 2, entriamo in un tempo inedito”, scrive il liturgista don Marco Gallo, sacerdote della diocesi di Saluzzo, introducendo un inserto speciale – e gratuitamente scaricabile dal sito – della Rivista di Pastorale Liturgica che si interroga su “come e dove” aprire le chiese. “Lasciamo ad altre pubblicazioni le pur necessarie considerazioni sul merito dell’opportunità di questa riapertura pubblica del culto (sul se e sul quando)”, scrive don Gallo, l’attenzione si concentra sulla possibilità di “celebrare all’aperto”, che è “una delle opzioni offerte al discernimento delle comunità” dalle indicazioni della Conferenza episcopale italiana per questa fase della pandemia. I quattro autori del testo pensano sia possibile la “creazione di uno spazio liturgico temporaneo che favorisca, comunque, una significativa esperienza celebrativa delle nostre assemblee”, in questa fase. Anche perché già semplicemente le indicazioni per “la sanificazione di ambienti e oggetti metteranno alla prova le comunità nella loro attuazione”. Si propongono così quattro modelli spaziali liturgici all’aperto “di facile e accurata gestione”, che non sacrificano né le esigenze di sicurezza, né l’“appropriatezza celebrativa e la dimensione simbolica”. Sarà così forse possibile “la riscoperta di un’arte del celebrare quale fonte dello spirito cristiano e forma di vita reale”. L’auspicio – nelle parole di don Gallo – è che “questa fase 2 sia un tempo in cui le parrocchie prendano l’iniziativa e crescano, senza aspettare che questo tempo passi per tornare quelle di prima”.