Mons. Angelo Spina, arcivescovo di Ancona-Osimo, ha scritto una lettera a sacerdoti, religiosi, diaconi, religiose e fedeli laici per esprimere soddisfazione per il protocollo firmato dal card. Bassetti, presidente della Cei, dal premier Giuseppe Conte e dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che prevede, a partire dal 18 maggio, che i fedeli potranno tornare in chiesa per le celebrazioni liturgiche. Al contempo invita tutti alla scrupolosa osservanza delle norme previste dalle autorità preposte che sono riportate nel documento.
“Vorrei precisare solo che il protocollo acconsente le celebrazioni liturgiche e quindi sono ancora escluse le pie e buone pratiche di pietà – precisa mons. Spina -. A titolo esemplificativo, sono vietate ancora processioni, Via Crucis adorazione eucaristica comunitaria, recita di rosario comunitario, mentre è consentita la liturgia delle ore (che è celebrazione liturgica) e ovviamente la preghiera personale”.
L’arcivescovo evidenzia: “Ciascuno, attraverso l’osservanza delle norme sanitarie previste, è chiamato alla collaborazione e alla responsabilità verso la propria salute e quella degli altri. È un gesto di carità che dobbiamo a noi stessi e agli altri. Ove possibile, tempo permettendo, onde facilitare la partecipazione di un maggior numero di fedeli, si potrà celebrare all’aperto, purché in luogo adatto e dignitoso. Anche in questo caso, si dovranno rispettare sempre e comunque le norme sanitarie previste per il sacerdote e per i fedeli”.
Il presula fissa al 30 maggio, vigilia di Pentecoste, la data della celebrazione della Messa crismale. L’appuntamento è alle ore 10 nella cattedrale di S. Ciriaco.
Infine, mons. Spina ricorda un altro appuntamento: “L’Alto Comitato per la fratellanza umana, composto da capi di diverse religioni, ha proposto ai credenti di tutte le religioni di vivere il prossimo 14 maggio una giornata di preghiera, digiuno e opere di carità, per implorare Dio che aiuti l’umanità a superare questa pandemia. Il Papa ci chiede di aderire a questa giornata e io vi esorto a farlo, con la fiducia che i credenti ripongono nella preghiera”.