Siria: Amu-New Humanity, oltre 15mila firme già raccolte per la petizione per revocare l’embargo e adottare misure tempestive per Covid-19

Sono oltre 15mila le firme già raccolte dalla petizione online “Stop embargo on Syria – Richiesta di immediata revoca dell’Embargo economico nei confronti della Siria” lanciato dalla Ong New Humanity, assieme alla sua associata Amu – Azione per un Mondo Unito e indirizzato a Nazioni Unite, Unione Europea e Stati Uniti. La petizione oltre a chiedere la revoca dell’embargo economico nei confronti della Siria punta a ottenere l’adozione di misure tempestive e concrete per fornire un aiuto efficace al popolo siriano nella lotta contro la pandemia di Covid-19. “Tutti sappiamo della guerra, assurda e fortemente manipolata dal punto di vista mediatico, che dopo 10 anni ha portato il popolo e il Paese allo stremo, anche a causa delle sanzioni internazionali da parte delle autorità Usa ed europee, rese progressivamente più severe. Oggi – si legge in una nota di Amu e New Humanity – con il sistema sanitario praticamente distrutto, la diffusione della pandemia Covid-19 in Siria porterà delle conseguenze che non possiamo nemmeno immaginare”. Per questa ragione, prosegue la nota, “su sollecitazione dei nostri amici siriani, l’Amu ha collaborato con New Humanity per una petizione affinché le sanzioni internazionali contro la Siria vengano almeno sospese in questa fase di inizio della diffusione della pandemia. Ovviamente, la nostra petizione non vuole entrare in aspetti politici, ma sollecitare le più alte autorità mondiali: il segretario generale dell’Onu e soprattutto i decisori politici che hanno imposto le sanzioni affinché, con una pressione popolare e possibilmente internazionale, siano rivisti i meccanismi tecnici e finanziari che impediscono un effettivo aiuto sanitario al Paese”.
I destinatari della petizione sono: António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite; Charles Michel, presidente del Consiglio europeo; Donald J. Trump, presidente degli Stati Uniti d’America; David M. Sassoli, presidente del Parlamento europeo; Nancy Patricia Pelosi, presidente (speaker) della Camera dei rappresentanti Usa; Mitch McConnell, capogruppo di maggioranza. La raccolta firme continuerà sulla piattaforma change.org.

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