“Spesso privati di condizioni di vita dignitose e assistenza sanitaria, a volte trattenuti in detenzione, i bambini sfollati sono particolarmente vulnerabili alla diffusione del virus Covid-19 e dovrebbero avere un accesso urgente e adeguato all’assistenza sanitaria e alla protezione”. Il richiamo arriva oggi da Rósa Björk Brynjólfsdóttirì, membro dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, che invoca “un’azione urgente da parte dei governi europei per assistere i bambini sfollati”, in particolare in questo tempo di pandemia. I dati diffusi dall’Unicef con il rapporto “Lost at Home”, parla di 19 milioni di bambini lontani dalle loro case a motivo di conflitti e violenze nel 2019, “il numero più alto mai registrato”, sottolinea Brynjólfsdóttirì. La maggior parte sono in Medio Oriente, Nord Africa e Africa sub-sahariana. Quanto all’Europa in Turchia e Ucraina si trova il maggior numero di bambini sfollati. Per questo la richiesta è che “i governi europei, in cooperazione con la società civile, si sforzino di porre fine ai conflitti che provocano lo sfollamento forzato delle persone e investire in sforzi umanitari per aiutare i Paesi delle regioni che soffrono di povertà a causa di conflitti e cambiamenti climatici”.