(Londra) “Confusione, caos, messa a rischio la vita di milioni di persone”. Con queste parole media, sindacati, leader di Scozia, Galles e Nord Irlanda e opposizione hanno accolto l’annuncio di Boris Johnson di ieri sera di parziale rimozione del lockdown nel Regno Unito. “Chi non può lavorare da casa ed è impiegato nel settore edilizio e della manifattura rientri in ufficio”, ha detto il primo ministro chiedendo, di fatto, a milioni di persone, con solo dodici ore di anticipo, di ritornare in fabbriche e uffici senza che alcuna misura sia stata introdotta per controllare il virus nei luoghi di lavoro e sui trasporti pubblici. A giugno riapriranno alcune scuole elementari e a luglio bar e ristoranti soltanto se il virus – che viene monitorato con un nuovo sistema Covid Alert System – continuerà a rimanere sotto controllo. A chiarire che non seguiranno le indicazioni del premier – il quale ha anche annunciato che sarà possibile uscire più volte al giorno, per fare sport e incontrare persone a distanza – sono stati i leader di Scozia, Galles e nord Irlanda che continueranno con la richiesta ai cittadini di “stare a casa”. Diversamente Johnson è passato dallo “stare a casa” allo “state attenti e controllate il virus”. Oggi lo stesso premier Johnson presenterà un documento con maggiori informazioni sulle novità, di oltre cinquanta di pagine e risponderà alle domande dei deputati in parlamento e dei membri del pubblico durante la conferenza stampa quotidiana.