Anche la Coreis, Comunità religiosa islamica italiana, aderisce alla preghiera del 14 maggio promossa da Papa Francesco. “Il documento sulla Fratellanza Umana e questo invito alla preghiera e al digiuno per l’umanità hanno un grande valore simbolico, storico e spirituale”, scrive l’Imam Yahya Pallavicini, in un articolo che sarà pubblicato anche al Cairo in arabo, su Sawt al-Azhar, (“La voce di al-Azhar”), il settimanale della Grande Moschea e Università presieduta da Ahmad Al Tayyeb. “Simbolico perché il Comitato supremo per la Fratellanza ha incluso anche un rabbino come rappresentante della comunità ebraica e, di conseguenza, questo invito parte dal ricordo della fratellanza al Dio Unico della famiglia del profeta Ibrahim e si rivolge a tutti i credenti e le creature nel mondo. Storico perché risponde all’antico richiamo di Dio alle genti contenuto nel Sacro Corano “Non sono forse Io il Vostro Signore?” (A lastu bi-Rabbikum? – VII: 172) sul senso più profondo del tempo e della vita che deve essere onorata nel ricordo del nostro ricollegamento al Signore e con l’invocazione al Dio Unico perché “tutto a Lui ritorna” (Cor. II: 123). Spirituale perché fa riscoprire le affinità e le similitudini ma anche le provvidenziali differenze di metodo e linguaggio rituale del digiuno e della preghiera tra i credenti di ogni comunità religiosa. Troviamo nel rispetto di un metodo diverso, una intenzione, fratellanza e finalità comune”. E conclude: “Questa nobile iniziativa favorisce una importante testimonianza globale che integra la qualità della fratellanza spirituale come valore aggiunto di conforto e speranza non solo contro i mali della pandemia ma anche contro la dimenticanza dell’anima rispetto al proprio Signore”.