Oltre a mascherine, visiere, macchinari e ambulanze per gli ospedali la Fondazione Marmo contribuisce a donare pacchi alimentari a chi ne ha bisogno, devolvendo parte delle risorse di una raccolta fondi alla Caritas diocesana di Massa Carrara-Pontremoli. I generi alimentari saranno distribuiti, tramite le Caritas parrocchiali, alle famiglie in difficoltà economica. “Attraverso la Caritas diocesana e quelle parrocchiali, che conoscono le realtà e le necessità del territorio – spiega la Fondazione –, possiamo raggiungere le persone che più hanno bisogno in questo momento, portando loro a domicilio prodotti alimentari e prodotti per la cura della persona: non dobbiamo dimenticarci il lato umano”. Grazie un accordo nazionale tra Caritas italiana e supermercato Esselunga, la Caritas di Massa Carrara-Pontremoli ha potuto comprare a prezzi ribassati 800 chili di riso, 1.600 pacchi di pasta, 1.632 confezioni di carne in scatola, 800 scatole di fagioli cannellini, 810 tubetti di dentifricio, 804 shampoo, 960 flaconi di sapone liquido, 804 detergenti intimi, 828 bagno schiuma, 840 saponette. I prodotti sono stati comprati a pancali, e saranno consegnati in sacchetti, risparmiando sull’acquisto delle confezioni dei pacchi: con i soldi risparmiati è stato possibile acquistare più merce da donare. I pacchi proprio in questi giorni vengono consegnati a 800 famiglie della provincia, per un totale di 3000 persone, due terzi di nazionalità italiana un terzo stranieri. Molte sono già seguite dalle Caritas parrocchiali, ma si sono aggiunte persone che per l’emergenza Coronavirus non hanno potuto lavorare o hanno perso il lavoro. “Per questo – scrive il direttore della Caritas di Massa Carrara-Pontremoli, Almo Puntoni – uno dei nostri obiettivi rimane quello di continuare ad aiutare coloro in stato di disagio attraverso il servizio di consegna di beni primari, anche grazie alle donazioni”. In prima linea ad aiutare le famiglie bisognose ci sono persone come don Piero Albanesi, parroco di Bonascola: “Solo nella nostra frazione – spiega – ci sono 45 famiglie seguite dalla Caritas locale. Spesso facciamo assistenza personale a chi non arriva a fine mese, a chi non ha da mangiare, a chi deve pagare una bolletta”.