Coronavirus/1. Un milione e mezzo di contagi nel mondo e mezzo miliardo di persone a rischio povertà
Sono oltre un milione e mezzo le persone contagiate dal coronavirus nel mondo. Lo rivela la Johns Hopkins University, secondo cui i contagiati sono 1.500.830, mentre i morti sono arrivati a 87.706. Per il secondo giorno consecutivo, gli Stati Uniti registrano quasi 2.000 vittime in 24 ore, precisamente 1.973. “Abbiamo imparato molto, possiamo essere più forti di prima. Ricostruiremo il Paese, questo incubo finirà presto”, le parole del presidente Donald Trump. Secondo l’Oxfam, mezzo miliardo di persone è a rischio povertà a causa del coronavirus. Il 6-8% della popolazione mondiale potrebbe scivolare in povertà in assenza di rapidi aiuti. Se le stime si avverassero si tratterebbe di un passo indietro di dieci anni nella lotta alla povertà e di un passo indietro di 30 anni in alcune aree dell’Africa sub-sahariana. L’avvertimento arriva a pochi giorni dall’avvio dei lavori delle riunioni di primavera del Fmi e della Banca mondiale.
Coronavirus/2. Record guariti ma Oms frena, difficile riaprire ora
Ieri, nel giorno in cui l’Italia fa segnare il record di guariti – 2.099 in 24 ore – e Confindustria va in pressing sul governo e sul premier Giuseppe Conte per chiedere di porre fine al lockdown, l’Oms frena sull’inizio della “fase 2”: “Non c’è ancora una diminuzione netta” dei contagi “ma solo un rallentamento, riaprire ora è difficile”, ha detto, ieri sera, nella conferenza stampa presso la sede della Protezione civile a Roma, Ranieri Guerra. Una posizione che alimenta le tensioni nel governo, già diviso sulle scelte da prendere subito dopo Pasquetta quando dovrà essere rinnovato il Dpcm con le misure di contenimento e con le limitazioni agli spostamenti. Conte deciderà entro sabato, anche se un dato è già chiaro a tutti gli italiani: non ci sarà il “liberi tutti”, non si tornerà a circolare liberamente; non si tornerà a correre nei parchi; non apriranno negozi, bar e ristoranti.
Eurogruppo. Premier Conte, “se l’Ue non sarà all’altezza l’Italia dovrà fare da sola”
“Se l’Europa non si darà strumenti finanziari all’altezza della sfida, come gli Eurobond, l’Italia sarà costretta a far fronte all’emergenza e alla ripartenza con le proprie risorse. Ma le risposte nazionali rischiano di essere meno efficaci rispetto ad un’azione coordinata europea e possono mettere a repentaglio il sogno europeo”. Questo è il ragionamento del premier Giuseppe Conte in una intervista alla Bild in previsione del nuovo appuntamento dell’Eurogruppo mentre Parigi è in pressing sull’Olanda per un’intesa. ”È nell’interesse reciproco che l’Europa batta un colpo, che sia all’altezza della sfida, altrimenti dobbiamo assolutamente abbandonare il sogno europeo e dire ognuno fa per sé ma impiegheremo il triplo, il quadruplo, il quintuplo delle risorse per uscire da questa crisi e non avremo garanzia che ce la faremo nel modo migliore, più efficace e tempestivo”.
Massa Carrara. Ad Aulla crolla un ponte, un ferito
Ieri un ponte è crollato ad Aulla, in provincia di Massa Carrara, sulla strada provinciale 70. Il ponte si trova in località Albiano e collega la Sp70 con la Sp62, al confine tra la Liguria e la Toscana. Due veicoli in transito sono rimasti coinvolti dal crollo. Si tratta di due furgoni precipitati sul letto del fiume e rimasti sopra la carreggiata collassata. C’è un ferito trasportato con l’elisoccorso in codice giallo all’ospedale di Cisanello di Pisa. Le sue condizioni non sarebbero preoccupanti. Si tratta di un corriere della ditta Bartolini. Un altro uomo, dipendente della Telecom, è uscito da solo e illeso dal mezzo.
Migranti. L’Italia chiude i porti alle Ong per il Coronavirus
In seguito all’emergenza Coronavirus, i porti italiani “non assicurano i necessari requisiti per la classificazione e definizione di ‘Place of safety’ (‘luogo sicuro’) in virtù di quanto previsto dalla convenzione di Amburgo sul salvataggio marittimo” per i soccorsi effettuati da navi con bandiera straniera al di fuori dell’area sar Italiana. È quanto prevede un decreto firmato da 4 ministri – Trasporti, Esteri, Interni e Salute – che punta ad evitare l’arrivo di navi di soccorso straniere con i migranti. Il decreto è valido per “l’intero periodo dell’emergenza”.
Regno Unito. Boris Johnson migliora ma è record di morti
Boris Johnson resta in terapia intensiva al St. Thomas hospital di Londra, in condizioni “clinicamente stabili” dopo l’aggravamento dei sintomi del suo contagio da coronavirus e “risponde ai trattamenti”. Lo rende noto in un aggiornamento un portavoce di Downing Street, precisando che il primo ministro britannico non è in grado al momento “di lavorare”, ma può “contattare chi vuole”, quindi è cosciente. Intanto, nel Regno Unito un nuovo triste record di quasi 1000 morti in più.