Coronavirus Covid-19: Walter Ricciardi (Oms), “per fase due, testing, tracking, passaporto digitale”. “Test rapidi ad oggi non affidabili”

Testing, tracking, passaporto digitale: queste le misure da mettere a punto in vista della “fase due”. Lo annuncia in un’intervista al Sir Walter Ricciardi, membro dell’Executive Board dell’Oms e consigliere del ministro della Salute per l’emergenza Covid-19. Testing, spiega, “significa ampliare i test, non in maniera indiscriminata ma in modo mirato, anzitutto facendo i tamponi molecolari al personale sanitario e delle attività essenziali. Ma per identificare precocemente i casi, e quindi limitare la pericolosità del contagio, dobbiamo sottoporre a tampone i sintomatici anche lievi”. E se “un soggetto risulta positivo, tramite un’App sullo smartphone e dopo la sua adesione volontaria, parte il tracciamento (tracking) dei contatti da lui avuti nelle 48 ore precedenti. Queste persone verranno informate, senza ovviamente rivelare l’identità del soggetto positivo per non lederne la privacy, e invitate a mettersi in isolamento e a segnalare precocemente la comparsa di eventuali sintomi”. Anche chi ha superato la malattia a casa, senza particolari problemi, dovrebbe essere sottoposto al test “perché la guarigione clinica spesso non coincide con la guarigione virologica e si può rimanere contagiosi anche diversi giorni”. Il “passaporto digitale”, ultimo step, sarebbe un “certificato di salute” da” portare nello smartphone e che consenta la mobilità e la libera circolazione ai soggetti sani”. Sui test rapidi, Ricciardi spiega che sono stati immessi in commercio “senza una validazione di efficacia”, la loro sensibilità e la loro specificità “non sono validate”, perciò ad oggi non sono affidabili. Lo sono invece i test immunoenzimatici. Sui diversi farmaci in sperimentazione spiega che i risultati non arriveranno prima di qualche settimana o mese, mentre per il vaccino ci vorranno 12-18 mesi.

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