“Chiediamo a tutte le istituzioni nazionali e locali – in particolare Governo e Parlamento – che siano previste, all’interno delle misure in corso di definizione e dei provvedimenti che saranno adottati, le opportune forme di sostegno per le famiglie degli studenti fuori sede dei numerosi atenei italiani, affinché per i giovani possa continuare a essere garantita la libertà di scelta e di movimento sul territorio”. Lo scrive, in una lettera aperta diffusa oggi, Angelo Giornelli, presidente Acru (Associazione collegi e residenze universitarie). “Fin dall’inizio dell’emergenza Covid-19 – racconta Giornelli – le strutture Acru, nonostante inquadrate come ‘Case per ferie’, sono rimaste aperte per ospitare quei giovani che avevano la necessità di permanervi, offrendo loro un luogo sicuro e protetto”. Tuttavia, precisa, “si sono presentati scenari complessi rispetto alla sostenibilità economica delle attività tra cui, da un lato, i problemi finanziari legati alla liquidazione dei fornitori, degli affitti, delle utenze e, dall’altro, le difficoltà di pagamento delle rette da parte delle famiglie”. Pertanto, conclude Giornelli, “andare incontro ai bisogni degli studenti fuori sede e delle loro famiglie significa anche aiutare Acru e i suoi affiliati, ad esempio attraverso: l’inquadramento delle strutture come ‘Residenze universitarie’ e non come ‘Case per ferie’; la detraibilità integrale delle rette pagate dalle famiglie dei fuori sede per le spese di alloggio; l’azzeramento delle imposte (ires, irap…) e dei tributi locali nel 2020 per tutte le residenze universitarie”.