Australia: card. Pell prosciolto da ogni accusa. Esce dalla prigione dopo 400 giorni di detenzione
Il cardinale australiano George Pell, condannato per pedofilia a 6 anni – sentenza confermata lo scorso agosto dalla Corte d’appello dello Stato di Victoria -, è stato prosciolto oggi da ogni accusa dall’Alta Corte, l’organo di giudizio finale in Australia e torna in libertà. Pell era stato dichiarato colpevole di aver abusato sessualmente nel 1996 nella sacrestia della cattedrale di Melbourne, quando era arcivescovo della diocesi, di due coristi di 13 anni sorpresi a bere il vino della messa. (clicca qui)
Commentando la sentenza, il card. Pell ha affermato che “mi sono sempre dichiarato innocente ed ho sofferto per aver subito una grave ingiustizia. Non vedo l’ora di leggere la sentenza e le ragioni della decisione nel dettaglio. Non provo però nessun risentimento verso chi mi ha accusato né credo sia stato mosso per cattiva volontà; non voglio che la mia assoluzione aggiunga dolore alla ferita e all’amarezza che molti provano; c’è abbastanza sofferenza e abbastanza amarezza. Il punto era se avevo commesso o no questi terribili crimini e io non li ho commessi”. (clicca qui)
Coronavirus Covid-19: attualmente 94.067 positivi, 604 nuovi deceduti, guarite altre 1.555 persone. Rezza (Iss), “flessione non significa ‘tana libera tutti’”
“Ad oggi sono attualmente positive 94.067 persone in Italia con un incremento di soli 880 pazienti rispetto a ieri, l’incremento più basso registrato dal 10 marzo. Si allenta anche la pressione sugli ospedali: registriamo un decremento di 106 pazienti in terapia intensiva, che porta oggi a un totale di 3.792 pazienti ricoverati in terapia intensiva, e di 258 ricoverati con sintomi, per un totale di 28.718 ricoverati con sintomi. La maggior parte dei pazienti positivi (65%) resta in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi: 61.556. I nuovi deceduti registrati sono 604. Il totale dei pazienti guariti è di 24.392, 1.555 in più rispetto a ieri”. Lo ha detto, stasera, Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione civile, nella conferenza stampa serale, a Roma. Ad oggi in Italia sono stati 135.586 i casi totali di contagiati, mentre i deceduti sono 17.127. (clicca qui)
“Finalmente sembra che si inizi a vedere una diminuzione del numero dei casi. Se li mettessimo su una curva epidemica vedremo che, giorno dopo giorno, dopo una fase di plateau, sembra esserci una discesa del numero di nuovi casi. La curva tende a flettere in basso. Ovviamente, siamo cauti, aspettiamo domani e dopodomani prima di cominciare a tirare un sospiro di sollievo, però la situazione sembra migliorare”. Lo ha detto stasera Giovanni Rezza dell’Istituto superiore di sanità (Iss), secondo cui “bisogna tenere sempre a mente che questo virus, a prescindere dalla diminuzione dei nuovi casi, resterà nella popolazione: non arriveremo a zero tra una settimana o due settimane e, allora, tana libera tutti e siamo tutti tranquilli”. (clicca qui)
Coronavirus Covid-19: Mattarella, “pensiero grato e riconoscente” per infermieri, medici e ricercatori che lavorano “allo stremo delle forze per salvare vite”
La 70ª Giornata mondiale della salute, che ricorre oggi, “è dedicata agli infermieri e alle ostetriche. Le vicende drammatiche di questi giorni hanno mostrato di quanta generosità, professionalità, dedizione sono capaci gli operatori sanitari”. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 70° anniversario della Giornata mondiale della salute. “Il nostro pensiero grato e riconoscente – ha proseguito il Capo dello Stato – va alle infermiere e agli infermieri in prima linea e, con loro, a tutti i medici degli ospedali e dei servizi territoriali, agli assistenti, ai ricercatori, a quanti operano nei servizi ausiliari: li abbiamo visti lavorare fino allo stremo delle forze per salvare vite umane e molti di loro hanno pagato con la vita il servizio prestato ai malati”. Mattarella ha anche osservato che “l’intero pianeta è chiamato ad affrontare una pericolosa pandemia, causata da un virus ancora per molti aspetti sconosciuto e assai temibile soprattutto per la popolazione più anziana e le persone deboli, già affette da pregresse patologie. Tanti lutti e sofferenze hanno reso ancor più evidente il valore della salute, componente essenziale del diritto alla vita, presidio da preservare e rafforzare nella solidarietà tra i popoli, gli Stati, i continenti”. (clicca qui)
Coronavirus Covid-19: Kyriakides (Ue), “grazie e sostegno a tutti gli operatori sanitari”. Nell’Unione sono oltre 10 milioni
“Oggi, in occasione della Giornata mondiale della salute, i nostri pensieri sono rivolti a tutti coloro, nel mondo, che sono colpiti dalla crisi sanitaria senza precedenti che stiamo vivendo. I nostri pensieri sono con i sofferenti, le famiglie e gli amici di coloro che abbiamo perso e con i molti milioni di persone in tutto il mondo le cui vite hanno dovuto cambiare drasticamente”. Lo ha dichiarato nell’occasione odierna la commissaria Stella Kyriakides. “Oggi, come ogni giorno, i nostri pensieri sono anche con i coraggiosi operatori sanitari nell’Ue e nel mondo… Vi parlo direttamente dicendo che i vostri instancabili sforzi durante la pandemia di coronavirus sono fonte di ispirazione e incoraggiamento per tutti noi”. La commissaria rende noto che nell’Ue sono attivi 1,9 milioni di medici, 4,5 milioni fra infermieri e ostetriche, 4,1 milioni di assistenti sanitari con varie mansioni. “È importante che voi, i nostri operatori sanitari, siate protetti dal rischio di infezione”. (clicca qui)
Coronavirus Covid-19: Dicastero laici, famiglia e vita, “fare di più per gli anziani, soprattutto quelli nelle strutture residenziali”
Fare tutto il possibile “per rimediare” alla “condizione di abbandono” alla quale, a causa del coronavirus, sono abbandonate molte persone, in particolare anziane: “Nelle circostanze attuali, potrebbe significare salvare delle vite umane”. È l’appello contenuto nel messaggio del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita dedicato agli anziani, in tempi di pandemia. “In questi giorni sono tante le iniziative in tal senso che la Chiesa sta mettendo in campo a favore degli anziani”, si legge nel testo: “L’impossibilità di continuare a compiere visite domiciliari ha spinto a trovare forme nuove e creative di presenza. Chiamate, messaggi video o vocali o, più tradizionalmente, lettere indirizzate a chi è solo. Spesso le parrocchie sono impegnate nella consegna di cibo e medicinali a chi è costretto a non uscire di casa. Quasi ovunque, i sacerdoti continuano a visitare le case per dispensare i sacramenti. Molti volontari, soprattutto giovani, si stanno impegnando con generosità per non interrompere – o per iniziare a tessere – fondamentali reti di solidarietà”. “Ma la gravità del momento chiama tutti noi a fare di più”, l’invito del Dicastero pontificio. (clicca qui)
Regno Unito: Boris Johnson in terapia intensiva per il Covid-19. Le preghiere del card. Nichols e dell’arcivescovo di Canterbury Welby
La commozione e le preghiere dei due principali leader cristiani di Inghilterra per il premier Boris Johnson. Regno Unito sotto choc per la notizia delle condizioni di salute del primo ministro inglese, trasferito nel reparto di terapia intensiva del St. Thomas hospital di Londra, dove era stato ricoverato domenica sera, 10 giorni dopo essere risultato positivo al test del Covid-19 e dopo un periodo d’isolamento a Downing Street durante il quale non era riuscito a superare i sintomi dell’infezione. In un tweet, il primate della Chiesa cattolica inglese, card. Vincent Nichols, ha scritto: “Il primo ministro Boris Johnson sta lottando contro il malvagio coronavirus e ha bisogno delle nostre preghiere. Preghiamo per lui, per tutti coloro che soffrono e per i lavoratori del servizio sanitario nazionale che si prendono cura di loro”. Un invito alla preghiera è stato rivolto anche dall’arcivescovo di Canterbury, guida spirituale della Comunione anglicana, Justin Welby: “Invito tutte le persone di fede ad unirsi a me nella preghiera per Boris Johnson e i suoi cari”. (clicca qui)
Carceri: Consiglio d’Europa, nel continente un milione di detenuti. “Problema sovraffollamento e rischio coronavirus”
Al 31 gennaio 2019 c’erano 1.040.484 detenuti nelle 50 amministrazioni carcerarie (su 52) degli Stati membri del Consiglio d’Europa, il che significa 106 detenuti per 100.000 abitanti. I dati sono stati diffusi oggi dal Consiglio d’Europa, che ogni anno rende pubbliche le statistiche penali annuali (Space I). Nel contesto dell’attuale pandemia, il segretario generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, ha invitato “le amministrazioni penitenziarie e tutte le autorità competenti a sforzarsi di ricorrere a pene alternative alla privazione della libertà, in particolare in situazioni di sovraffollamento, e ad adottare tutte le misure possibili per proteggere sia la popolazione carceraria che il personale carcerario”. L’allarme è particolarmente alto per alcuni Paesi in cui il sovraffollamento è alto (secondo il parametro di 100 detenuti per 100 posti): Turchia (123), Belgio (121), Italia (119), Francia (117), Ungheria (115), Romania (113), Malta (107), Grecia (107), Austria (106) e Serbia (106). (clicca qui)