“La Settimana Santa, assolutamente inedita e surreale, in cui entriamo, non occorre esplicitarlo, è davvero per tutti settimana di passione. Lo è, in particolare, per tanti che negli ospedali e nelle case di riposo affrontano la dura realtà della malattia o in solitudine vanno incontro alla morte”. Lo ha affermato ieri l’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi, nell’omelia pronunciata durante la messa per la Domenica della Palme che ha presieduto in cattedrale.
“Mai, come questa volta, possiamo dire – seppure con diversa intensità – d’essere in croce, con quanto questo comporta: paura e angoscia, tristezza senza fine, bisogno di vicinanza e compagnia, lacerante percezione di essere abbandonati”, ha osservato l’arcivescovo sottolineando come “rischiamo di non rendercene conto, ma questi stati d’animo li ritroviamo tali e quali nella Passione di Gesù”. “Per identificarci con Lui, in queste tristi giornate, non è necessaria un’operazione di ascesi spirituale, ma è un dato di realtà”, ha proseguito mons. Tisi, evidenziando che “la sua Passione incrocia la nostra passione, il nostro avanzare stanco e affaticato incontra Dio con ‘l’anima triste fino alla morte’, questo Dio scandaloso anche per noi, non solo per gli scribi e gli anziani del sinedrio”.
“Beata tristezza del Dio di Nazareth”, la preghiera dell’arcivescovo: “Tu accosti il volto di chi, solo, lascia questo mondo e lo porti con Te dal Padre. Entri nelle case di tanti che hanno salutato i propri cari senza più rivederli, e li rassicuri che hanno trovato riposo presso il Padre tuo. Accarezzi i volti affaticati delle nostre famiglie, preoccupate per il futuro e in particolare per il lavoro e ne raccogli ansie e paure. Asciughi il volto sfinito dei sanitari e fai loro compagnia”. Commentando il Vangelo, mons. Tisi ha poi invitato quanti seguivano la celebrazione attraverso i social media a soffermarsi “sulla rapida e frettolosa sepoltura riservata a Gesù: possa diventare conforto per tutti coloro che in questi drammatici giorni hanno dovuto vivere la stessa esperienza con i propri cari”.