“Mi basta far pervenire a ciascuno di voi la mia vicinanza ed il mio affetto. So che mi ascoltate e che accettate ben volentieri il mio incoraggiamento in questo momento difficile”. È il messaggio che mons. Francesco Oliva, vescovo di Locri – Gerace, ha indirizzato ai detenuti del carcere locrese. Ieri mattina, Domenica delle Palme, il presule si è recato dinanzi alla Casa circondariale dove ha benedetto i ramoscelli di ulivo. “Anch’io come voi avverto il peso dell’essere costretti a stare al chiuso. Lo faccio perché questo giova a contenere il contagio ed a tutela della salute propria e altrui”, ha detto il presule. “Per voi le restrizioni sono di maggior peso. La vostra sofferenza è ancora maggiore, perché dentro queste mura è più pesante il timore dell’epidemia. Stare lontani dalla famiglia aumenta il senso della solitudine e dell’abbandono. Non lasciatevi prendere dallo scoraggiamento. Passerà questa pandemia. Non sentitevi soli”.
Per esaudire una richiesta che gli era stata fatta dagli stessi detenuti – recita una nota stampa – il vescovo locrese “ha portato loro in regalo un organetto e un tamburello. Questi strumenti, molto diffusi in Calabria per accompagnare il ballo della tarantella, saranno utilizzati per organizzare all’interno della Casa Circondariale dei corsi musicali”.