“La bellezza spirituale e pastorale della liturgia” della Domenica delle Palme “è stata come ‘spogliata’, come Cristo sulla croce, dal malefico e mortifero coronavirus”. Lo ha sottolineato ieri il card. Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, nella messa per la Domenica delle Palme, trasmessa da Canale 21. “Il racconto della passione e morte di Gesù ci mette tutti di fronte alla responsabilità che abbiamo ricevuto nel Battesimo di dare ragione della nostra fede e della nostra speranza ai nostri fratelli e sorelle che stanno vivendo momenti di ansia, paura e abbattimento”, ha aggiunto il porporato, che si è chiesto: “Il virus che ci ha colpito è un male, un male che porta anche alla morte. Perché questo male? Ogni male nasconde sempre un mistero. Come è capitato anche alla morte di Cristo: perché Cristo ha voluto soffrire e morire per compiere la sua opera?”. Ma “il mistero doloroso di Cristo – la risposta del cardinale – si chiarisce alla luce della Pasqua: Cristo risorge”. Il card. Sepe ha concluso: “Anche noi, come Cristo, risorgeremo se sapremo vivere questo momento doloroso della nostra vita, se non ci abbandoniamo alla solitudine, alla disperazione, ma ci uniamo nella preghiera a Cristo. Cristo ha vinto il peccato e la morte. Anche noi, morti e sepolti, con Cristo, risorgeremo”.