“Purtroppo in duemila anni di cristianesimo è la prima volta che celebriamo la Pasqua in una maniera così ridotta, e questo, credetemi, è una grande sofferenza per tutti voi, ma anche per noi sacerdoti e vescovo, vostri pastori”. Così il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nell’omelia della messa per la Domenica delle Palme che ha celebrato ieri nella una cattedrale di San Lorenzo vuota, a “porte chiuse”, per l’emergenza Coronavirus. “Cercate di ritrovare anche voi, pur restando nelle vostre case, il gusto dello stupore, della bellezza della nostra fede e la gioia di seguire Gesù che ci precede portando la sua croce”, ha aggiunto il porporato, rivolgendosi ai fedeli nelle loro case. L’arcivescovo ha ricordato anche il videomessaggio del Papa rivolto, venerdì sera, all’Italia: “Il Papa ci invita a sfruttare bene questo tempo, a essere generosi, a cercare per telefono o coi social le persone più sole, e soprattutto ci invita a pregare, ora che abbiamo più tempo”.
Quindi, il cardinale ha ricordato che ieri ricorreva la Giornata mondiale dei giovani: “Cari giovani, forse in questo tempo siamo più portati a rientrare in noi stessi e a dialogare con chi ci sta vicino. Mi auguro che ciascuno di voi ritrovi nella sua famiglia quella piccola chiesa domestica che gli possa essere d’aiuto”. E, infine, un pensiero per “gli studenti universitari che non hanno lasciato e sono lontani dal calore delle loro famiglie”. “A tutti voi vorrei riuscire a dire una parola, che riscaldi il vostro cuore”.