“Tutti abbiamo paura del virus: noi che credevamo di avere il mondo in mano, che eravamo convinti di poter allontanare pure la morte, ora ci troviamo fragili, indifesi e incapaci di reagire. Ma con Rita diciamo: ‘Nell’angoscia ti invochiamo, salvaci Signore’”: dallo scoglio della preghiera nel santuario di Santa Rita a Roccaporena è l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, ad affidare la comunità diocesana alla intercessione di Santa Rita da Cascia. L’arcivescovo, Venerdì Santo, da solo, salirà allo Scoglio di Santa Rita pregando la Via Crucis trasmessa in diretta sulla pagina Facebook “Opera di Santa Rita”. Intanto, fa sapere l’ufficio comunicazioni sociali della diocesi umbra, “in questo tempo di Coronavirus il santuario di Santa Rita a Roccaporena di Cascia riceve tante telefonate, mail e messaggi dall’Italia e da vari Paesi del mondo. Come del resto tanti altri santuari. La richiesta è la stessa: invocano la Santa dei casi impossibili per la fine della pandemia Covid-19. Don Canzio Scarabottini, pro rettore del santuario, e suor Stella Lepore, eremita che vive a Roccaporena, ascoltano tante storie di dolore e sofferenza, rispondono a quanti mettono per iscritto le loro angosce, facendo del santuario quelle ‘Cliniche dello Spirito’ di cui parla un documento della Congregazione per il clero del Vaticano del 2011”. Richieste di preghiera arrivano dall’Italia e da vari Paesi del mondo (Brasile, Argentina, Slovenia, Francia, Stati Uniti d’America…). Ogni giorno il rettore celebra la Messa a porte chiuse alle ore 8.30 e depone sull’altare del Signore tutte le intenzioni di preghiera dei devoti. Inoltre, sul sito www.roccaporena.com ci sono alcuni sussidi per la preghiera da poter fare in famiglia, come ad esempio “I quindici giovedì di Santa Rita”. Inoltre, nel ricordo di Santa Rita che nel Lazzaretto di Roccaporena accoglieva e curava i malati di peste e i poveri del suo tempo, non mancano i gesti di carità del santuario, in collaborazione con la Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, per quanti sono in difficoltà a causa della pandemia.