“La diocesi sta lavorando al progetto di un Fondo di solidarietà che testimoni la prossimità della Chiesa in tutte le sue articolazioni, particolarmente nei confronti della famiglia, del mondo del lavoro, delle nostre istituzioni educative e assistenziali e dei poveri. Propongo di rinunciare a tre nostre mensilità: è un sacrificio forte. Mi sembra importante che come abbiamo rappresentato la nostra vicinanza a tutti in queste settimane, lo facciamo con un gesto significativo, perché molto esigente, anche per il prossimo futuro”. Lo ha annunciato il vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, in una lettera indirizzata ai sacerdoti della diocesi all’inizio della Settimana Santa. Nell’esprimere la sua profonda riconoscenza, il vescovo apre una condivisione di attenta riflessione sul futuro perché, “se tutto non sarà più come prima”, anche la Chiesa deve guardare a se stessa e “interrogarsi evangelicamente e comunitariamente”.
“Mentre la pandemia manifesta qualche indizio di rallentamento, vediamo profilarsi problemi sociali ed economici enormi”, osserva mons. Beschi, sottolineando che “tutto prospetta sfide impressionanti e molto impegnative”. “Già al tempo della crisi economico-finanzaria – in occasione della canonizzazione di Papa Giovanni – avevo proposto di offrire una nostra mensilità a favore delle famiglie, dei disoccupati e dei poveri. Oggi la crisi che si prospetta non è minore”, prosegue il vescovo chiedendo ai sacerdoti diocesani un importante segno di responsabilità sociale e di donazione nell’offrire tre mensilità.
Beschi ha annunciato anche verranno celebrate messe per ricordare tutti i defunti. “A tempo debito, condizionato dalle disposizioni del Governo – ha precisato – vorrei celebrare, possibilmente al Cimitero monumentale della città, un’Eucaristia per tutti i defunti; mi sembra opportuno che questo avvenga anche in ogni parrocchia: ogni famiglia si accorderà quindi con i propri sacerdoti per la messa esequiale dei propri cari”.