Coronavirus Covid-19: Fism, “necessario un sostegno diretto alle scuole d’infanzia paritarie e ai loro servizi educativi no profit”

“Un sostegno diretto alle scuole d’infanzia paritarie e ai loro servizi educativi no profit: per non poche di loro, infatti, è un problema serissimo di sopravvivenza”. È quanto chiede la Federazione italiana scuole materne (Fism), organismo associativo e rappresentativo delle scuole dell’infanzia paritarie no profit di ispirazione cristiana. Vi fanno riferimento 9.000 realtà educative e di istruzione che svolgono il loro servizio educativo in oltre la metà dei comuni italiani. “Il messaggio del 1° aprile 2020 dell’Inps conferma che il bonus nido verrà rimborsato alle famiglie su presentazione delle fatture emesse dai servizi educativi. Certamente, nei mesi di marzo e aprile e, ovviamente, nell’eventuale prosieguo, in ragione della durata dell’emergenza, il servizio non ha potuto, non può e non potrà essere prestato. Data la situazione, la richiesta della Fism è di indirizzare i fondi del bonus nido, non spesi nel periodo di sospensione, al sostegno dei costi fissi che diversamente costituiranno un pesante carico per le istituzioni scolastiche ed educative per l’infanzia che li erogano. Una situazione che può comprometterne la ripresa del servizio pubblico che assicurano, indebolendo, contemporaneamente, la presenza dei servizi educativi e delle scuole d’infanzia paritarie in vasti territori del Paese e l’intero ambito del sistema nazionale integrato di educazione ed istruzione 0 – 6”.
La Fism – nel ringraziare tutti i parlamentari che stanno operando per dare un’effettiva risposta alle pesanti difficoltà segnalate – auspica “la più ampia convergenza di tutti i gruppi parlamentari e di tutte le forze politiche per apportare le modifiche/precisazioni necessarie sia per i servizi educativi sia per le scuole d’infanzia paritaria no profit”.
E conclude: “È veramente necessaria una concreta, immediata soluzione per una rilevante realtà educativa, di qualità alta, che tra l’altro è frequentata da un’utenza in larghissima parte popolare e con un cospicuo numero di famiglie fiscalmente incapienti”.

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